I clan della camorra sulla realizzazione della discarica di Chiaiano, nel napoletano, per la gestione dei rifiuti. In manette anche l’imprenditore Caradente Tartaglia, legato ai casalesi. I manifestanti: “Diciamo con grande amarezza che lo sapevamo.”
Una manifestazione contro la discarica di Chiaiano nel napoletano (reteambientalesociale.org)
I carabinieri di Caserta e del NOE di Napoli hanno arrestato 17 persone (8 in carcere e 9 ai domiciliari) nell’ambito di una indagine sugli interessi economici e imprenditoriali della camorra nel settore dei rifiuti e, in particolare, nella realizzazione della discarica di Chiaiano, a Napoli. Tra gli arrestati figura anche l’imprenditore Giuseppe Carandente Tartaglia che ha avuto legami con i clan Nuvoletta, Mallardo, Polverino e, soprattutto, con la fazione Zagaria del clan dei Casalesi.
I reati contestati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ai 17 destinatari dei provvedimenti sono, a vario titolo, associazione a delinquere di stampo camorristico, attività di gestione di rifiuti non autorizzata, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, truffa, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, con l’aggravante di avere agevolato la fazione Zagaria del clan dei Casalesi. Le indagini si sono sviluppate tra il 2008 e il 2013.
Che dietro la discarica di Chiaiano ci fosse la camorra, i manifestanti lo denunciano da anni. Sono scesi in piazza, sono stati protagonisti di scontri anche molto duri in tantissime occasioni per dire no alla discarica. Ed ora che una indagine ha accertato i loro timori, i manifestanti ribadiscono “con grande amarezza” che “lo sapevamo bene”.