Risulta dal blitz nato da un'indagine coordinata dalla DDA di Napoli. Nelle province di Napoli e Caserta, i Carabinieri del Nucleo investigativo dalle prime ore dell'alba stanno dando esecuzione a numerosi provvedimenti cautelari nei confronti di soggetti appartenenti ad un'organizzazione specializzata in truffe alle assicurazioni.
Gli indagati inventavano sinistri stradali con gravi lesioni personali, riscuotendo i relativi risarcimenti grazie alla complicità di avvocati, personale medico e titolari di agenzie di pratiche automobilistiche.
I falsi sinistri accertati sono più di 70 e hanno comportato risarcimenti per oltre un milione di euro.
Nella truffa alle assicurazioni è coinvolto anche un giudice di pace, Nicola Matteoni, negli anni scorsi in servizio ad Airola (Benevento) e ora a giudizio davanti al Tribunale di Roma, competente per i magistrati del distretto di Napoli. A segnalare alcune anomalie che lo riguardano è stato un esposto della società Fondiaria Sai, lo stesso che ha dato il via all'inchiesta: in una sola giornata, il 23 luglio 2006, Matteoni per esempio ha depositato otto sentenze di condanna nei confronti di persone assicurate con società del gruppo Fondiaria-Sai.
Quattro di esse condannavano la società a risarcire la stessa persona, Rosa T., per danni procurati dalla stessa auto Bmw nell'arco di pochi giorni; in tutte e quattro le cause la donna era assistita dall'avvocato Immacolata Califano, cui stamattina è stata notificata la misura interdittiva dalla professione forense per due mesi. Un quinto risarcimento è stato assegnato a Rosa T. per danni causati da una motocicletta; in tutto, alla donna sono stati liquidati 43.000 euro.
Lo stesso giorno il giudice di pace Matteoni ha emesso un'altra sentenza in favore di Rosa T., che stavolta era però assistita dall'avvocato Eugenio Izzo (da oggi agli arresti domiciliari), condannando un'altra società assicuratrice; lo stesso Izzo, sempre il 23 luglio 2006, ha ottenuto tre sentenze favorevoli in qualità di parte attrice, cioè di vittima diretta di incidenti stradali, con il patrocinio della collega Califano. In tre delle cause, per vicende avvenute in luoghi diversi, ha deposto lo stesso teste, Giuseppina I, nipote dell'avvocato Izzo.
Ieri, invece, erano sette medici, sette avvocati, quattro carrozzieri, due medici legali assicurativi, due periti assicurativi, un investigatore assicurativo, un operaio, un rappresentante di commercio e quattro impiegati di banca, tra cui un direttore di filiale gli esperti della truffa assicurativa scoperti a Jesi
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