Lo volevano in tanti ma il Napoli proprio non intendeva lasciar partire il suo terzino tutto finte e dribbling. Zuniga ambiva al Barcellona, De Laurentiis al rinnovo del contratto, non fosse altro per non lasciarlo andare via a parametro zero. Alla fine si trovò una soluzione: rinnovo per quattro anni a 3,5 milioni di euro l’anno. Era l’Ottobre del 2013, l’inizio di un lungo calvario per il terzino azzurro e di un lusso troppo esoso per il Napoli.
Solo Hamsik ed Higuain guadagnano, infatti, più del colombiano. Almeno, però, loro giocano. Zuniga, invece, dopo un lunghissimo stop (mai disponibile la scorsa stagione), quest’anno è tornato a calcare il terreno di gioco solo ad Ottobre. La sfida con l’Inter sembrava aver finalmente restituito al pubblico del San Paolo un giocatore ritrovato. Non è stato così, perché l’ex Siena si è perso nuovamente nei guai fisici del suo ginocchio, fino allo scorso 12 marzo.
Dinamo Mosca-Napoli è lo scenario del ritorno 2.0 di Zuniga, proprio quello che serve ad un Napoli ancora impegnato su tre fronti. Purtroppo, però, sul colombiano non si può fare grosso affidamento, almeno questo è quello che deve pensare Rafa Benitez, che da quel giorno fino ad oggi lo ha impiegato soltanto in due occasioni. La prima nel ritorno di Europa League, sempre contro i russi; la seconda domenica scorsa, quando il Napoli ha affrontato e battuto (3-0) la Fiorentina. Il tutto per un minutaggio complessivo di soli 18 minuti.
Eppure, lo staff medico del Napoli ribadisce con forza che Zuniga è ormai recuperato al 100%. Forse, però, Benitez nutre ancora dubbi sulla sua affidabilità fisica e preferisce centellinare le sue forze per averlo al top nel finale di stagione. Peccato che in realtà manchi appena un mese e mezzo alla chiusura del campionato e dell’Europa League. Molto più tempo, invece, resta fino alla fine del suo contratto, che scadrà solo nel 2017.
Il Napoli al momento, facendo una media tra ingaggio e minuti giocati, lo ha pagato ben 5 mila euro ogni 60 secondi. Avrebbe potuto spenderli per un pezzo da novanta, magari proprio con i soldi ricavati dalla sua vendita due anni fa. Tra qualche mese, invece, sarà molto difficile trovare nuovi pretendenti per un calciatore che negli ultimi due anni non ha praticamente mai giocato.