Napoli in estasi, è finale!

Creato il 13 febbraio 2014 da Makinsud

Sotto gli occhi di Diego Maradona, il Napoli conquista la finale. La sognavano, la desideravano e alla fine ce l’hanno fatta, sotto gli occhi dell’idolo incancellabile del San Paolo, quello che aldilà di tutto è stato per i partenopei (e non solo) il giocatore più grande di sempre, quel Diego Armando Maradona, che per tanti anni li ha fatti innamorare, li ha fatti godere e li ha fatti vincere.

E così capita che al suo ritorno nei pressi di Fuorigrotta, dopo ben nove anni, il Napoli di De Laurentis scrive una pagina importante nella nuova storia azzurra e annichilisce la Roma di Garcia in soli cinquanta minuti.

E pensare che il match non era cominciato sotto i migliori auspici, con i giallorossi che nel primo quarto di gara hanno rischiato di segnare quel gol che gli avrebbe consentito di gestire la gara; Garcia rinuncia inizialmente a Maicon e presenta davanti la freccia Gervinho, il bomber Destro e Ljajic (preferito a Totti) per spaventare la retroguardia partenopea. Benitez, invece, schiera i migliori e dopo aver tenuto botta alla sfuriata degli ospiti, si ritrova in vantaggio alla prima vera azione offensiva: al minuto 33 Maggio dalla destra pesca al centro dell’area Callejon che di testa punisce l’ex De Sanctis e manda in visibilio l’intero stadio. La prima frazione scivola via senza particolari sussulti, tranne un pallonetto di Hamsik da oltre 35 metri che se fosse entrato avrebbe fatto crollare il San Paolo.

Intanto, arriva Diego, lo stadio lo osanna e gli azzurri in campo chiudono il conto con un uno-due micidiale: dopo tre minuti dall’avvio della ripresa, su un corner di Mertens, l’altro argentino Gonzalo Higuain saluta il suo idolo con una prodezza in tuffo di testa che vale il raddoppio; passano due minuti e l’imprendibile genio belga legge il movimento di Jorginho e lo serve con un assist fantastico, che taglia la difesa romanista e mette il brasiliano davanti a De Sanctis, beffato dal tocco pregevole dell’acquisto di gennaio.

Il San Paolo non ci crede, Maradona prima abbraccia il presidente, poi fa il segno delle tre dita; è tutto perfetto e la reazione della Roma non può scalfire l’indimenticabile “nuttata” napoletana. La formazione di Garcia è stato un avversario leale e di grande livello, ma alla fine ha prevalso la voglia infinita dei ragazzi di Benitez che ora si vanno a giocare la finalissima della coppa nazionale, proprio nella Capitale, il prossimo 3 maggio contro la Fiorentina, un’altra squadra che propone un bel calcio, un’altra società che vede i frutti di un grande progetto e che qualche anno fa è ripartita come il Napoli dalla Serie C e per questo motivo, forse, l’ultimo atto era già scritto da qualche parte.

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