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Napoli, ora sei una grande! e rocchi alla gogna

Creato il 06 ottobre 2011 da Andrev91 @andrev91

NAPOLI, ORA SEI UNA GRANDE! E ROCCHI ALLA GOGNA

Giocatori in festa, il Napoli vince a Milano contro l'Inter


Finalmente il Napoli è diventato grande. E lo ha ammesso lo stesso Mazzarri: non più le timide prestazioni che eravamo abituati a vedere a San Siro, non il braccino corto di chi sa di aver qualcosa da pagare, non quel timore reverenziale che a volte capita di regalare inconsciamente all'avversario, ma una prestazione di grande personalità, fin dal primo minuto, che ha messo in grave difficoltà (e forse anche sorpreso) l'Inter.
Perché la squadra di Ranieri, probabilmente, sapeva di dover affrontare un rivale agguerrito e in grande forma, ma magari non si aspettava di trovarlo così sfacciato. Senza paura. E questo non è un particolare di poco conto ma, come auspicavamo alla vigilia, un cambiamento epocale per gli Azzurri. Per dimostrare di essere supereroi anche lontano dal San Paolo.
Detto tutto questo, perché rendere merito al Napoli è doveroso (e lo hanno fatto con signorilità anche Moratti e Ranieri), non siamo d'accordo con le dichiarazioni post-partita di Mazzarri: “Al di là degli episodi, abbiamo dominato”. Intendiamoci, sul fatto che gli Azzurri, soprattutto dopo l'espulsione di Obi, abbiano gestito a piacimento i ritmi della gara, mostrando un possesso palla sereno, consapevole e maturo.

Mai un calo di tensione, mai una sbavatura, un'attenzione feroce e una determinazione indefessa, con un Mazzarri che, a bordo campo, anche sul 3 a 0, si dannava per ogni palla sparacchiata da De Sanctis o Cannavaro. Era forse per godersi gli olé del pubblico partenopeo o, più probabilmente, per cementare ulteriormente la mentalità vincente della squadra.

NAPOLI, ORA SEI UNA GRANDE! E ROCCHI ALLA GOGNA

Ranieri è alla prima sconfitta sulla panchina nerazzurra

Ma è la premessa che non sta in piedi, è quell'al di là degli episodi che non regge: mai come in una partita del genere, quegli episodi l'hanno stravolta. Certo, non si può riscrivere la storia per questione di centimetri invisibili a velocità reale, ma non si può neanche chiudere gli occhi di fronte allo scempio di Rocchi. Ben più del rigore, pesa sul risultato l'incredibile espulsione di Obi, ammonito per un non fallo a centrocampo ed espulso per un non rigore (ma qualcuno può spiegare ai nostri fischietti che quando fischiano un penalty non è obbligatorio estrarre un giallo? Lo si può fare se il fallo è duro, pericoloso o clamoroso, ma non l'ha prescritto il medico). E, lo ribadiamo, non contiamo i centimetri che lo separavano dalla linea dell'area, o quelli di Campagnaro già dentro al momento della battuta (Samuel era addirittura più avanti del connazionale), ma ci resta il rimpianto per quel rosso che, probabilmente, ci ha privato di una sfida ancora più bella. E questo, attenzione, non significa che il Napoli visto a San Siro non avrebbe comunque vinto, il rimpianto è che Rocchi ci ha lasciato col dubbio. Andrea Cardinale



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