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Napoli, ridipinto il muro di via Pino Daniele. Ecco come appare ora

Creato il 05 gennaio 2016 da Vesuviolive

via pino daniele muro riverniciato

Il 29 settembre scorso Vico Donnalbina, nel quartiere di San Giuseppe a Napoli, ha cambiato nome. Napoli ha scelto di ri-battezzare quella via col nome di una delle sue “pietre” indiscusse, poeta e cantautore, anima dei tormenti raccontati e delle bellezze cantante.Via Pino Daniele, Musicista.

Questo è il nome, oggi, di quel vicolo antico, immerso nella storia e negli odori della città. E storia della città è Pino. Ad un anno dalla sua morte, ricorrono omaggi, video, canzoni, flash mob quasi improvvisati, da parte di un popolo che lo conserva scolpito nella memoria, oltre che sulla targa del nuovo topomino urbano.

In prossimità, inoltre, della ricorrenza della scomparsa del musicista partenopeo, il muro sul quale è affissa la targa che da il nome alla via è stato riverniciato.

via pino daniele muro dipinto

Foto: pagina Fb “Città metropolitana di Napoli”

Senza dubbio, un lavoro pubblico che ha goduto di molta visibilità in questi giorni, fotografato decine di volte, ammirato dai passanti e dai turisti che hanno inondato Napoli negli ultimi giorni. Un lavoro pubblico che chissà se sarebbe mai partito se non avesse riguardato la strada di Pino. O magari, sarebbe partito… ma non si sa per dove.

Il centro storico di Napoli e non solo, in cui vivono da secoli edifici antichi e, purtroppo, cadenti, è in continua necessità di manodopera e interventi pubblici. Interventi che arrivano di rado. Arrivano conseguenzialmente all’allarmismo che scoppia dopo un incidente tragico, dopo episodi eclatanti di carenza strutturale e, a quanto pare, dopo il battesimo di una strada. La quale cambia nome e anche, improvvisamente, faccia.

Ebbene questa nuova identità, poco celata, dovrebbe riguardare numerosissime strade di Napoli. Al contrario di come accade. Poco tempo fa, ricordiamo, che il crollo, in via dell’Anticaglia, del Teatro Romano, fu riparato e ripristinato da un privato. E si tratta di una delle opere di archeologia più importanti e in vista del centro città. Le istituzioni tardavano ad intervenire, spingendo Enzo Albertini (patrono di Napoli Sotterranea) ad agire in autonomia.

Ma forse è il caso di essere speranzosi, possiamo sperare in qualche inconsueto intervento strutturale. Se non altro per il colpo d’occhio. L’avvenenza dell’estetica ha sempre avuto la sua efficacia, sui turisti e sui cittadini.


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