La rivista internazionale “Pharmaceutical Research” ha pubblicato in agosto lo studio effettuato da giovani ricercatori napoletani per la cura alternativa contro il mesotelioma maligno, un tumore raro e aggressivo che si sviluppa sulla superficie delle cellule sierose della pleura dopo l’esposizione all’amianto. In realtà una cura già preesisisteva, ma troppo dannosa ed effetti collaterali indesiderati quali neurotossicità, nefrotossicità, nausea e vomito.
Diverso è l’approccio farmacologico sperimentato dai Group Leader Dott.ssa Nadia Diano e Prof. Damiano Gustavo Mita (Dipartimento di Medicina Sperimentale della Seconda Università degli studi di Napoli, e Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi) in collaborazione con la Dott.ssa Stefania Crispi del CNR di Napoli, il cui studio è basato sull’uso di un farmaco anti – infiammatorio di uso comune, il cisplatino unito al piroxicam.
Lo studio è basato sull’uso del cisplatino unito al piroxicam, un farmaco anti-infiammatorio di uso comune. L’ efficacia del cisplatino è compromessa dalla sua tossicità che dipende dalla dose somministrata. In questo lavoro l’ equipe ha lavorato ad un sistema di rilascio rallentato del cisplatino utilizzando nanoparticelle polimeriche ed ha valutato i suoi effetti su cellule di mesotelioma in coltura combinando il sistema con il piroxicam. Le nanoparticelle sono capaci di entrare nelle cellule tumorali e rilasciare il farmaco gradualmente. Lavorando in sinergismo con l’antinfiammatorio, il cisplatino intrappolato nelle nanoparticelle regola il ciclo cellulare innescando l’apoptosi, la morte cellulare programmata. La nanotecnologia impiegata ha permesso di usare una dose di farmaco di circa due volte inferiore a quella normalmente utilizzata nella regolare chemioterapia ottenendo gli stessi risultati.
“A nostro parere – affermano i membri dell’equipe nel loro lavoro – l’efficacia di queste nanoparticelle in combinazione con piroxicam potrebbe rappresentare una bella sfida per il trattamento del mesotelioma. Studi preliminari su modelli animali e trials di Fase I / II nell’uomo dovranno necessariamente essere effettuati – concludono poi – per identificare precisamente i rischi connessi all’utilizzo di nanoparticelle e l’impatto reale di queste nuove strategie terapeutiche in pratica clinica.”
Autori della ricerca guidati dai Group Leader:
Ciro Menale, Dottore di Ricerca in Scienze Biomediche e Biotecnologiche
Maria Teresa Piccolo, specializzata in Patologia Clinica
Ilaria Favicchia, studente di Dottorato di Ricerca in Scienze Mediche Cliniche e Sperimentali
Maria Grazia Aruta, studente di Dottorato di Ricerca in Biotecnologie Industriali presso Novartis
Carla Nicolucci, specializzata in Farmacia Ospedaliera e studente di Dottorato di Ricerca in Medicina Sperimentale
Vincenzo Barba, laureato in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche
Alfonso Baldi, Professore presso la Seconda Università degli Studi di Napoli