Dopo le contestazioni verificatesi prima, durante e dopo il suo intervento in Senato, Napolitano ha fatto recapitare una lettera al capogruppo di Forza Italia Romani, contenente giudizi su Berlusconi.
Ieri a Palazzo Madama, sede dell’aula del Senato, è andato in scena l’ennesimo capitolo della “telenovela” parlamentare sulle riforme costituzionali. Il Governo tira dritto per la sua strada, avendo i numeri, e le opposizioni non possono fare altro che chiedere di essere ascoltare (nel migliore dei casi) o portare scompiglio in aula nella speranza di bloccare i lavori con azioni provocatorie (nella peggiore delle ipotesi, come spesso accaduto in tempi recenti). Questa volta, tuttavia, l’episodio ha colpito gli opinionisti in quanto ha coinvolto un personaggio di primissimo piano nella politica italiana degli ultimi anni (e decenni), vale a dire il Presidente Emerito della Repubblica e Senatore a vita Giorgio Napolitano.
![Napolitano e le “patologiche ossessioni” di Berlusconi Giorgio Napolitano. Photo credit: UK in Italy / Foter / CC BY-ND](http://m2.paperblog.com/i/301/3015920/napolitano-e-le-patologiche-ossessioni-di-ber-L-hJP6BN.jpeg)
Giorgio Napolitano. Photo credit: UK in Italy / Foter / CC BY-ND
L’episodio può essere facilmente derubricato a strascico degli eventi del 2011 che portarono alle dimissioni forzate di Silvio Berlusconi e alla decisione di Napolitano di affidare il Governo di emergenza a Mario Monti. Tuttavia si è verificato prima e durante l’intervento in Senato di Napolitano a proposito dell’approvazione delle riforme costituzionali, la cui paternità è stata da più parti (Ministro Boschi tra gli altri) fatta risalire allo stesso Napolitano. In mattinata Silvio Berlusconi aveva fatto trapelare dichiarazioni che additavano in Napolitano il responsabile del “complotto” che lo costrinse a lasciare Palazzo Chigi. Poi, appena l’ex bi-presidente della Repubblica ha preso la parola, l’onorevole di Forza Italia Domenico Scilipoti ha esposto un foglio riportante a grandi caratteri la scritta “2011” (maritandosi ufficiale censura da parte del Presidente del Senato Piero Grasso), altro evidente riferimento alla presunta “congiura” attuata da Napolitano ai danni di Berlusconi ormai 4 anni fa.
Napolitano ha ripreso il suo conciso discorso, affermando tra l’altro che la sua assenza in aula fino a ieri era dovuta alla consapevolezza che la sua presenza avrebbe riscaldato gli animi (cosa che infatti si è puntualmente verificata). Al termine del proprio intervento, però, non ha perso tempo per passare al contrattacco, affidando la sferzante replica ad una lettera scritta di proprio pugno e fatta recapitare tramite i commessi di Palazzo Madama al capogruppo di Forza Italia Paolo Romani. Il gesto non è passato inosservato, e i fotografi presenti in Senato per assistere alla seduta non sono fatti sfuggire l’occasione di fotografare il testo.
In esso Napolitano scrive: «I giudizi di Berlusconi su di me sono “ignobili” e dovrebbero indurmi a querelarlo se non volessi evitare di affidare alla magistratura giudizi storico-politici; se non mi trattenesse dal farlo un sentimento di pietà verso una persona vittima ormai della proprie, patologiche, ossessioni». Parole durissime, che testimoniano ancora una volta (come se ce ne fosse bisogno) che gli eventi di quel caldo autunno di quattro anni fa non sono stati per nulla dimenticati e sono ancora in grado di infiammare la politica italiana.
A.S.
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