Vorrei chiarire al Presidente che si tratta di un rifiuto di questi partiti, non dell'idea di partito in sè. Quando una patologia che ha colpito un organo o un arto è andata troppo avanti occorre amputare o estirpare, altrimenti oltre all'organo e all'arto si perde anche la vita. E' quello che sta succedendo alla vita politica italiana. I tessuti sani, che pure ci sono anche all'interno di questi partiti, si ammalano se non si toglie la parte infetta e se non si toglie, soprattutto, l'elemento capace di scatenare la malattia: i soldi."Il marcio si deve estirpare ma guai a demonizzare i partiti, a rifiutare la politica. Per cambiare e trasmettere ai giovani la ‘vocazione alla politica’ trarre fiducia dall’esempio di Zaccagnini"[notizia Quirinale]
Guai a fare di tutte le erbe un fascio, a demonizzare i partiti, a rifiutare la politica".[Quirinale cit.]prosegue il Presidente, ma guai a non guarire completamente perchè altrimenti l'infezione rischia di riprendere subito. L'Italia ha un deficit di credibilità a livello internazionale non a causa dei suoi cittadini ma dei suoi rappresentanti politici e istituzionali. Gli italiani non possono combattere adeguatamente la crisi e sconfiggerla se c'è chi rema contro, chi non condivide intenti e sacrifici.E' necessaria una profonda revisione dell'assetto politico del nostro paese e un attento ripensamento della figura istituzionale. Senza di questo continueremo ad adottare rimedi sintomatici, senza riuscire a guarire mai del tutto.
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