Il Paese annaspa tra disoccupazione, precariato, esodati, imprese che chiudono, e pressione fiscale al 52%.
Interi settori sono stati distrutti da anni ed anni di mala-politica e di pessima gestione della cosa pubblica.
Dalla casa all’auto, dalla giustizia alla sanità, dalla scuola ai trasporti pubblici, dai bambini agli anziani, dai lavoratori ai pensionati, dai cassintegrati ai disoccupati, si solleva, disperato, un grido di abbandono e di desolazione, ma allo stesso tempo anche di aiuto, di riscatto e di voglia di rinascere, di ricominciare!
Ma da soli, singolarmente, ognuno per conto proprio, i cittadini non ce la possono fare a rifondare un intero paese!
E’ qui che ci vuole la presenza dello Stato e l'intervento delle istituzioni. E' qui che è richiesta a gran voce dal popolo italiano la buona politica!
Invece, chi è deputato a far funzionare la macchina pubblica se ne fotte del popolo, mettendo al primo posto soltanto i propri personalissimi interessi!
“Loro”, i partiti, “cazzeggiano” tra renziani e dalemiani mascherati da bersaniani, tra proposte indecenti di governi osceni, tra inciuci ed inciucioni di gente che fino a ieri si prometteva odio eterno e che oggi si ricompatta all'insegna di uno stracotto "Napolitano-bis" e di un fantomatico "governissimo"!
Insomma, niente di nuovo, ma la solita, indigesta e nauseabonda, minestra riscaldata!
Non riescono a decidere, a governare, a trovare un straccio di accordo su niente, se non sulla spartizione delle poltrone e sul come mantenere ed accrescere diritti e privilegi ormai intollerabili!
Insomma nessun segnale di cambiamento, né tantomeno di rinnovamento dopo il voto elettorale di due mesi orsono. Figuriamoci poi di ripresa economica e sociale! Neanche a parlarne.
Niente di niente! Niente di nuovo, a parte la rielezione di Giorgio Napolitano al Quirinale: il primo Presidente della storia repubblicana ad assumere due mandati; il primo Presidente della Repubblica ad essere applaudito in Parlamento, ma oggetto di una sollevazione popolare nelle piazze d’Italia!
Allora la domanda sorge spontanea: ma che li abbiamo votati a fare se poi di fatto è rimasto tutto come e peggio di prima? Solo per scaldare i banchi di Montecitorio e riscuotere la diaria di onorevole e senatore?
Il successo elettorale del MoVimento 5 Stelle è andato al di là di ogni più realistica previsione, ha spiazzato la vecchia politica dei mestieranti, ma non è bastato da solo e almeno per il momento a cambiare il corso della politica italiana.
Con l'elezione del Presidente della Repubblica si sarebbe potuto cominciare a lavorare per il cambiamento e invece c'è chi ha preferito non toccare nulla, tornare al passato e lasciare tutto così com'era!
Magazine Attualità
Il Paese annaspa tra disoccupazione, precariato, esodati, imprese che chiudono, e pressione fiscale al 52%.
Interi settori sono stati distrutti da anni ed anni di mala-politica e di pessima gestione della cosa pubblica.
Dalla casa all’auto, dalla giustizia alla sanità, dalla scuola ai trasporti pubblici, dai bambini agli anziani, dai lavoratori ai pensionati, dai cassintegrati ai disoccupati, si solleva, disperato, un grido di abbandono e di desolazione, ma allo stesso tempo anche di aiuto, di riscatto e di voglia di rinascere, di ricominciare!
Ma da soli, singolarmente, ognuno per conto proprio, i cittadini non ce la possono fare a rifondare un intero paese!
E’ qui che ci vuole la presenza dello Stato e l'intervento delle istituzioni. E' qui che è richiesta a gran voce dal popolo italiano la buona politica!
Invece, chi è deputato a far funzionare la macchina pubblica se ne fotte del popolo, mettendo al primo posto soltanto i propri personalissimi interessi!
“Loro”, i partiti, “cazzeggiano” tra renziani e dalemiani mascherati da bersaniani, tra proposte indecenti di governi osceni, tra inciuci ed inciucioni di gente che fino a ieri si prometteva odio eterno e che oggi si ricompatta all'insegna di uno stracotto "Napolitano-bis" e di un fantomatico "governissimo"!
Insomma, niente di nuovo, ma la solita, indigesta e nauseabonda, minestra riscaldata!
Non riescono a decidere, a governare, a trovare un straccio di accordo su niente, se non sulla spartizione delle poltrone e sul come mantenere ed accrescere diritti e privilegi ormai intollerabili!
Insomma nessun segnale di cambiamento, né tantomeno di rinnovamento dopo il voto elettorale di due mesi orsono. Figuriamoci poi di ripresa economica e sociale! Neanche a parlarne.
Niente di niente! Niente di nuovo, a parte la rielezione di Giorgio Napolitano al Quirinale: il primo Presidente della storia repubblicana ad assumere due mandati; il primo Presidente della Repubblica ad essere applaudito in Parlamento, ma oggetto di una sollevazione popolare nelle piazze d’Italia!
Allora la domanda sorge spontanea: ma che li abbiamo votati a fare se poi di fatto è rimasto tutto come e peggio di prima? Solo per scaldare i banchi di Montecitorio e riscuotere la diaria di onorevole e senatore?
Il successo elettorale del MoVimento 5 Stelle è andato al di là di ogni più realistica previsione, ha spiazzato la vecchia politica dei mestieranti, ma non è bastato da solo e almeno per il momento a cambiare il corso della politica italiana.
Con l'elezione del Presidente della Repubblica si sarebbe potuto cominciare a lavorare per il cambiamento e invece c'è chi ha preferito non toccare nulla, tornare al passato e lasciare tutto così com'era!
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