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Napolitano, politica e antipolitica

Creato il 25 aprile 2012 da Cortese_m @cortese_m
Oggi 25 aprile, la ricorrenza più importante per il nostro Paese, è - o dovrebbe essere - un giorno di riconciliazione, un giorno di riflessione, di buoni propositi, pensando al passato e sperando, oltre che impegnandosi, in un futuro migliore.
Purtroppo è anche una giornata in cui la politica e i politici entrano a piene mani in scena, parlano e straparlano da pulpiti che spesso non meritano e dai quali cercano di convincere il popolo su quale sia la miglior ricetta per il loro bene, loro che sono distanti anni luce dal popolo e dai suoi bisogni credono di dire cosa è bene e cosa non lo è, ritengono di propinarci ricette salvifiche, loro che hanno portato alla rovina un Paese che fin a pochi nei fa' era considerata una delle prime potenze economiche mondiali.
Il Presidente Napolitano oggi ha difeso a spada tratta i partiti politici, ha detto che non è possibile in Italia fare a meno dei partiti e che bisogna fare attenzione ai sentimenti di antipolitica, che bisogna estirpare il marcio dalla parte sana...
Quale sarebbe la parte sana di questi partiti che comprano diamanti, che viaggiano gratis a nostre spese, che prendono milioni di euro di finanziamenti pubblici nonostante gli Italiani democraticamente abbiano votato un referendum per la loro abolizione?
Dal mio punto di vista difficilmente possiamo prendere per oro colato le parole di un ex-comunista che ha fatto della politica la propria professione, il proprio pane quotidiano, e che da quasi 60 anni vive all'interno del "Palazzo" - eletto deputato per la prima vota nel 1953 - lontano, lontanissimo dalla vita vera.
Non credo che lui, come tanti altri, abbia neanche lontanamente idea della vita delle persone comuni, dei bisogni, delle difficoltà, che conosca il significato vero di termini quali "disoccupazione", non credo abbia mai avuto l'ansia di doversi procurare un pasto caldo o di dover fare sacrifici per sfamare o far studiare i propri figli... problemi delle persone comuni insomma!
Ad ogni modo vorrei rassicurare il Presidente sul fatto che gli Italiani, le persone perbene, i comuni cittadini, lavoratori, pensionati, non ce l'hanno con i partiti in se, non è l'antipolitica che divampa in Italia ma è l'antipolitici!
Gli Italiani sono tufi di questa classe politica, anche peggiore di quella che forse troppo frettolosamente fu bollata negativamente come "prima Repubblica", sono stufi di questa "vacanza democratica" dove i cittadini non possono neanche più scegliersi un parlamentare da mandare a Roma che faccia anche solo un po' i propri interessi.
E di questo, mi perdoni, anche Lei Presidente, anche la parte politica da cui proviene, anche la sinistra più democratica, ha gravi responsabilità...
Il Porcellum è anche figlio vostro!
Sono immensamente d'accordo con Beppe Grillo quando dice che questa classe politica e dirigente deve andarsene, spontaneamente o spintaneamente, ma prima deve restituire il maltolto!
Che si tratti di ruberie o di semplice incapacità a governare, incapacità a fare gli interessi del popolo poco importa, devono mollare le poltrone e lasciare ai giovani, che diventino davvero artefici del proprio destino, del proprio futuro.
Caro Presidente, questa non è antipolitica, ma grande voglia di politica e di politiche, per ridare una speranza al nostro Paese.
nanniNapolitano, politica e antipolitica

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