La simbologia del narciso trae ovviamente origine dal famoso mito di Narciso, ragazzo bellissimo ma molto vanesio, mortificava chiunque lo desiderasse. Punito per questo da Cupido, mentre era presso uno stagno desiderò a tal punto la sua immagine riflessa che cadde nell’acqua e affogò. Al suo posto, sulla sponda, nacque appunto l’omonimo fiore. Il narciso, dunque, è sinonimo di eccessiva autostima, esagerata vanità e incapacità di amare.Il narciso è un fiore conosciuto fin dall' antichità. Si trova raffigurato perfino nelle sculture dell' Antico Egitto; quella civiltà ben sapeva esprimere il suo pensiero attraverso i simboli.
Anche Omero cita il narciso nelle sue famose opere e lo si trova pure descritto in altri classici greci. Ci sono numerose varietà di Narciso e giunchiglie. La chiave di lettura del mito è il "rischio del fallimento". Un fallimento genera nell’individuo un sentimento di dolore, che istintivamente egli debella rifiutando di correre questo rischio: c’è il rifiuto della sofferenza, che esclude a priori la possibilità di avere un successo, per non rischiare il fallimento.
La psicologia ha visto in ciò il rifiuto di un confronto con altri volti, e quindi con gli altri, che hanno la capacità di mettere in discussione l’Io che si mette in relazione, distogliendolo dall’amore per sé e focalizzando la sua affettività verso l’altro.E’ significativo che Narciso si innamorò della sua immagine solo dopo aver respinto l’amore di Eco, la ninfa che non ha l' uso consapevole della parola. L’innamorarsi della propria immagine è interpretato nel mito come una forma di punizione per l’incapacità di amare.
A livello culturale il Narciso può essere inteso: come una perdita di valori umani. Viene a mancare l’interesse per l’ambiente, per la qualità della vita, per i propri simili.
Una società che sacrifica l’ambiente naturale al profitto e al potere rivela la sua insensibilità, per le esigenze umane.
Come vedete il mito di Narciso sembra calzare ai tempi odierni.
Freud parti dall’osservazione che in origine il termine Narciso era riferito a quei soggetti che derivano una soddisfazione erotica dalla contemplazione del proprio corpo, si accorse che molti aspetti di questo atteggiamento potevano essere riscontrati nella maggior parte delle persone, quindi pensò che il Narciso potesse far parte del normale decorso dello sviluppo sessuale. Altri studi più recenti ci dicono che i narcisisti hanno una naturale inclinazione a proporsi come capi, ma che, una volta messi alla prova, non riescono a portare a termine i propri compiti. “Tanto fumo e niente arrosto”: i narcisi non sono efficienti. Il narcisista avrebbe un egoico amore per sè infantile e infruttuoso.E allora se il narciso è così negativo, come ci dice la psicologia e come è in uso nel linguaggio corrente, perchè il mito punisce Narciso trasformandolo in un fiore stupendo e profumatissimo? Il narciso ha sei petali bianchi a significare la purezza di un cuore amico e sincero, aperto e disponibile, solidale e fiducioso. Il colore giallo della "corona", rappresenta il colore dell' umanità ; il velo di colore arancio che dipinge sovrapposto la stessa "corona" richiama invece il sole.
Io vedo il narcisista come un' asceta o un monaco, egli non si lascia toccare dalle emozioni più forti, resiste al mondo, all' immediatezza per cercare la conoscenza di sè, rinuncia per rimanere libero.
Il bellissimo mito, ha per me, niente a che fare con la sessualità (Freud), nè con l' amore per sè stessi, e men che meno con l' ostentazione pornografica del corpo di oggi, un fiore talmente bello come il narciso evoca in noi struggimento, dolore/amore per la bellezza del creato che un giorno , speriamo tardi, lasceremo.
immagine di Teoderica