L'iniziativa è del Comune di Modena. In una palazzina di 26 appartamenti ne affida sei a famiglie che vogliono aiutare gli inquilini degli altri 20: anziani, disabili lievi e persone sole. Il Comune di Modena prova a spingere più in alto l'asticella dei progetti di housing sociale già presenti in Italia. E dedica una palazzina di sua proprietà a chi decide di vivere secondo le regole di un "patto di soliderietà".
A chi è dedicato
Di 26 appartamenti disponibili, 20 vengono assegnati ad anziani soli, singoli o in coppia, ad adulti con disabilità lievi o medie, tutti affetti dalle problematiche che non risparmiano nessuno: solitudine, fragilità psicologica, scarsi legami con la famiglia, difficoltà ad uscire a fare la spesa o a pagare le bollette, pensioni bassissime e ancor meno risparmi. Gli altri sei appartamenti, a prezzi calmierati, ospiteranno famiglie - preferibilmente con figli - che decidono di vivere accanto agli anziani e ai disabili.
Come funziona
In concreto dovranno vigilare su di loro, essere pronti ad attività di primo intervento e, per alleviare la solitudine, coinvolgerli nella gestione dello stabile o nelle attività ideate dai gruppi di volontariato e dalle associazioni che lavorano in zona e che il Comune ha invitato a svolgere attività negli spazi comuni del condominio. A fare da collante, il cosiddetto portinaio solidale, come lo hanno ribattezzato: lo scopo è quello di svolgere le attività classiche, dalla manutenzione alla stesura del bilancio per le spese comuni. I Servizi Sociali del Comune di Modena guideranno le famiglie e le associazioni.
Una nuova forma di "buon vicinato"
E' l'ex buon vicinato, tramutato in progetto comunale a bando laddove spontaneamente non nasce più. Il condominio solidale, quindi, punta ad essere una buona pratica, a stimolare il moltiplicarsi di iniziative di inclusione come questa in un'Italia dove i numero di anziani è costantemente in crescita.
FONTE: Rai News