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Nasce il colosso della birra: AB InBev compra SabMiller

Creato il 13 ottobre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

SabMiller accetta l’offerta di 68 miliardi di sterline di AB InBev, permettendo la nascita di un colosso della birra che produrrà un terzo dei boccali bevuti ogni giorno nel mondo.

Dopo settimane di offerte rifiutate, questa mattina SabMiller, il secondo produttore di birra al mondo, ha accettato l’offerta di acquisto da 68 miliardi di sterline (104 miliardi di dollari o 91 miliardi di euro) lanciata da Anheuser-Busch InBev, leader mondiale del settore. Al gruppo sudafricano SabMiller fanno capo diversi marchi, tra cui Peroni, Nastro Azzurro e Pilsner Urquell, il gruppo belga-brasiliano Ab Inbev ne possiede invece oltre 200, tra cui Budweiser, Corona e Stella Artois. L’accordo raggiunto darà vita a un colosso della birra che avrà una capitalizzazione di oltre 250 miliardi di euro e produrrà un terzo dei boccali bevuti ogni giorno nel mondo. Si tratta di una delle principali operazioni di acquisizione di sempre: il precedente record nella storia britannica spettava alla fusione da 47 miliardi di sterline fra British Gas e Royal Dutch Shell di quest’anno.

Nelle scorse settimane, Ab Inbev era partito con 38 sterline, poi rilanciate a 40, alzate a 42,15, per giungere infine a 43,5, valore che rappresenta un premio di circa il 50% sul prezzo di chiusura delle azioni SabMiller il 14 settembre, ovvero l’ultimo giorno lavorativo prima dell’offerta pubblica di acquisto (opa). Secondo i termini dell’accordo, ancora provvisorio, gli azionisti di SabMiller riceveranno 44 sterline in contanti per azione. La nuova compagnia post-fusione avrà sede legale in Belgio. Dopo anni di speculazioni, la trattativa è stata accelerata dai timori per il possibile impatto del rallentamento economico nei mercati emergenti, soprattutto di Cina e Brasile. In base alla normativa britannica sulle acquisizioni, InBev ha tempo fino alle 17 di mercoledì per formalizzare l’offerta, ma le due compagnie si sono accordate per una proroga di due settimane, portando il termine fino alle 17 del 28 ottobre. Ora dovranno esprimersi le autorità antitrust.

S.C.

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