ROMA – Nasce un figlio malformato perché il ginecologo, obiettore di coscienza, non ha informato la futura madre sul rischio per il nascituro? Lo stesso medico deve risarcire il danno patrimoniale anche futuro ed esistenziale per la nascita del bimbo. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, affermando la responsabilità “esclusiva” del medico nel
“determinare l’evento lesivo escludendo la condanna sia della clinica sia dell’assicurazione”.
I giudici, riferisce Patrizia Maciocchi sul Sole 24 Ore, prendono così le distanze dalla Corte d’appello che aveva negato il danno futuro, circoscrivendo il risarcimento al periodo che andava dalla nascita alla data della sentenza.
Spiega Maciocchi:
“I giudici di merito avevano accordato alla madre un contributo di 5 mila euro l’anno, per l’assistenza prestata e la presumibile limitazione dell’attività lavorativa, mentre avevano stabilito che il marito, anche se era convivente e partecipe, non poteva pretendere nulla”.
La Cassazione ha ribaltato la sentenza, stabilendo che
”il dolo, all’interno della colpa civilmente rilevante, riscontrabile nella coscienza e nella volontà di determinare la nascita di un bimbo con gravi handicap costretto a una sopravvivenza incerta, ma certamente ‘lesiva in misura gravissima della salute e della stessa dignità della persona e con conseguenze patrimoniali disastrose per sé e per gli sventurati genitori’.
La Cassazione precisa che la giustificazione della riserva mentale dell’obiezione di coscienza, tra l’altro esternata solo nel corso della causa e non rivelata ai genitori del piccolo, non può portare alla affermazione che vi sia dolo.