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Sebbene Ermes appaia in moltissimi miti e leggende, sia pure come figura secondaria, non molti sono sono i miti sorti attorno a lui e i principali si riferiscono alle sue avventure durante i giorni che seguirono la sua nascita.
Sua madre, Maia, lo aveva da poco messo al mondo in una caverna del monte Cillene, nell'Arcadia, e lo aveva appena avvolto nelle fasce e adagiato nella culla, quando il piccolo dio, non visto, si liberò da quei fastidiosi indumenti e sgattaiolò via in cerca di novità.
Per prima cosa si imbattè in una tartaruga e subito si mise a pensare come si sarebbe potuto utilizzare un animale così buffo. Infine gli venne un'idea geniale: vuotò con cura il guscio, fissò due solidi giunchi che sostenevano all'estremità un ponticello, e tese fra questo e il guscio sette corde fatte con visceri di pecora: era stata costruita così la prima lira. Il piccolo Ermes cominciò a far vibrare le corde e ne trasse suoni pieni di armonia; allora si sedette su di una pietra e cominciò a suonare e a cantare a cuor contento.
Trascorse così tutta la prima mattinata di vita, dopo di che decise che era tempo di fare qualche altra cosa degna di lui e, messasi la lira a tracolla, si avviò di buon passo verso il nord.
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