Nash: “Knicks o Raptors? I Lakers”

Creato il 12 luglio 2012 da Basketcaffe @basketcaffe

Semplicemente Steve Nash. L’icona canadese, perchè difinirlo solo playmaker è estremamente riduttivo, ha deciso così di andare a Los Angeles sponda gialloviola, rinunciando a giocare per New York, la sua città prediletta, quella in cui trascorre la offseason, che gira in skateboard e dove gioca a calcio a Central Park, e per Toronto, per il suo Canada, per la franchigia che aveva scomodato addirittura la leggenda dell’hockey Wayne Gretzky per convincerlo e che aveva messo sul piatto un triennale da 36 milioni di dollari (contro i 27 dei Lakers). Però i Lakers sono la congiunzione perfetta tra il titolo e suoi bambini e quindi la scelta migliore.
Nash ha parlato a Espn con il giornalista Marc Stein, non uno qualunque, diciamo un amico, visto che gioca spesso a soccer con Steve, della scelta dei Lakers, in una bella intervista in cui è uscito tutto il candore del nativo di Vancouver.

Io ai Lakers? Suono davvero strano, non avrei mai immaginato di andare ai Lakers. Però credo sia la soluzione migliore, perchè posso stare vicino ai miei bambini e perchè potrò ancora competere per vincere il titolo. Quando ho capito che i Suns volevano prendere una strada differente, ho pensato che dovevo decidere per il meglio, per la mia famiglia e per me. E i Lakers sono una squadra super“.

Nash, due volte Mvp della regular season nel 2005 e nel 2006, si scontrò con i gialloviola diverse volte nei playoffs: nel 2006 i Suns rimontarono da 3-1 e vinsero 4-3, nel 2007 Phoenix vinse con un secco 4-1, mentre nel 2010, nella finale di Conference, si impose Los Angeles per 4-2 al termine di una serie bellissima. Duri e bellissimi i duelli tra Steve e Kobe Bryant, che saranno compagni.

Bryant? In passato abbiamo giocato delle serie di playoffs molto dure ed equilibrate. Però siamo stati scelti nello stesso Draft (1996, ndr), abbiamo sempre avuto un rapporto di grande competizione, ora siamo uomini maturi. Penso che abbiamo già superato quelle sfide e ci aiuteremo a vicenda. E’ un po’ come quando dici che non vorresti mai giocare per i tuoi acerrimi rivali ma poi pensi che non c’è lealtà nello sport e così quello che conta e fare il meglio per te stesso“.

Steve Nash, in questo inizio d’estate da free agent, ha pensato molto al futuro insieme al suo agente Bill Duffy. Tante le pretendenti ai suoi talenti ma come detto prima, i Lakers erano la soluzione perfetta. E’ lo stesso Steve, anzi, papà Steve, a sottolinearlo.

Sono stato vicinissimo a diventare un Raptor o un Knick. Davvero vicino. Ho sempre voluto giocare per i Knicks, ma anche andare a Toronto, a casa, è un’opportunità che ho immaginato diverse volte. Però ho sempre pensato ai miei bambini prima di prendere una decisione. Stare a Los Angeles mi permetterà di vederli tre, quattro volte al mese, e non tre, quattro volte l’anno. Ora, dopo un allenamento o in un giorno libero, potrò volare da loro, andare a prenderli a scuola, portarli al parco e riportarli a casa, e tornare a LA per andare a dormire. Per me questo non ha prezzo“.

Inoltre i Lakers sono una soluzione che gli permetterà di tentare l’ultimo assalto al titolo che non ha mai vinto, ma che si meriterebbe alla grande. Al fianco di Bryant, Gasol, Bynum e gli altri, può certamente sognare l’anello anche se restano i dubbi sulla scelta del gm gialloviola Kupchack di puntare, nel ruolo da anni più debole ai Lakers, su un 38enne, che difficilmente riuscirà a contenere i Parker, i Westbrook e i Paul del lotto. Steve sogna il titolo ma non lo vede come un’ossessione.

Sarebbe brutto concludere la mia carriera senza alcun titolo però che devo dire, la vita è meravigliosa. Io giocherò sempre al mio meglio, lottando ogni sera, per me, per i miei compagni e per chi viene a vederci. Poi, se non vincerò l’anello, non sarà la fine del mondo. Mi godrò la vita e quando mi guarderò indietro sarò comunque soddisfatto della mia carriera“.

Alcune delle migliori giocate di Steve Nash in maglia Phoenix Suns


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