"Il Movimento politico denominato “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” (in
seguito indicato come Movimento oppure Lega Nord o Lega Nord - Padania), costituito
da Associazioni Politiche, ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della
Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale
Repubblica Federale indipendente e sovrana."
Dallo statuto scopriamo due cose; la prima è che il partito all'inizio non era un partito ma un movimento. Si muovevano parecchio i leghisti, poi hanno cominiato a poltrire e mangiare sulle poltrone di Roma ladrona che li paga fior di quattrini e si sono ingrassati (vedi Borghezio). Dunque non si son potuti più muovere. La seconda scoperta è che la Padania diventerà indipendente con metodi democratici, ergo niente fucili come ha più volte detto il pacificatore Bossi? No, vi sbagliate. Qualche mese fa è stato depenalizzato il reato di banda armata. Per cui possiamo aspettarci di tutto: fuciltate, cannonate, bazookate oltre alle catapulte che non passano mai di moda. Perchè ho postato questo articolo? Perchè credo che Napolitano con i suoi ultimi moniti ed appelli si rivolgesse ai membri del governo tra i leghisti. Tre di loro sono ministri (per altro tutta gente che ha avuto trascorsi poco felici con la giustizia ma questo è scontato) ed uno ricopre la carica di Ministro dell'Interno, quindi un vero pezzo grosso.
Napolitano sbaglia a riprendere i leghisti. Napolitano dovrebbe sapere cosa dice l'articolo 1 del "Movimento Lega", avrebbe dovuto saperlo anche quando nel 2008 firmò per le nomine di Ministro dell'Interno, Ministro per le Riforme (a che cosa serve non l'ho ancora capito) e Ministro per la Semplificazione Normativa (altro vuoto a perdere).
Cosa gliene può fregare agli esponenti di un partito che mira solo alla separazione della padania dal resto d'Italia, dell'unità di quest'ultima? Ecco, questo blog vuole farvi ragionare su come siamo arrivati a questo punto. Delle guerre d'indipendenza non sappiamo niente, a scuola l'argomento viene trattato in maniera sbrigativa. Molti non sanno che i 1000 (in realtà molti di più) erano quasi tutti bergamaschi. Molti non sanno che, anch'io fino a pochi giorni fa, il Sud fu occupato (non liberato dai Savoia), depredato (la cassa dei Borboni fu trasferita a Torino seduta stante), diffamato e sterminato (i briganti erano spesso patrioti e furono centinaia di migliaia le vittime), costretto all'emigrazione a milioni (prima dei Savoia l'emigrazione era pressoché inesistente), obbligato alla leva militare e a un numero interminabile di guerre (dalla terza guerra di indipendenza contro i "fratelli veneti" alla seconda guerra mondiale). Il Sud era ricco. Il patrimonio complessivo del Regno delle Due Sicilie era più alto perfino di quello dello Stato Pontificio. Quanti di voi sanno che esiste il Partito del Popolo della Sicilia (ovvero la risposta meridionale alla Lega)? Quanti sanno dell'esistenza dei Comitati Due Sicilie?
Carlo Azeglio Ciampi, durante il suo settennato al Quirinale, affermava di avere sentito il calore della gente comune e la passione di quest'ultima verso gli eroi del risorgimento. Io non lo notavo nè mi pare di notarlo ora. Tra i miei coetanei ma anche tra gli anziani non sento parlare di unità, risorgimento, guerre d'indipendenza. Ho l'impressione che non m'importi a nessuno. Forse proprio perchè non sanno di cosa si tratta. Figuriamoci tra gli adolescenti, i quali crescono nell'ignoranza ed ispirandosi ai modelli che la tivù propone loro.
Secondo i leghisti è il nord ad averci perso dall'unità d'Italia, secondo i duo-siciliani è il sud ad aver subito il peggio. Secondo i leghisti Garibaldi era un lestofante che agiva per un proprio tornaconto (non si sa bene di cosa), manipolando centinaia di persone tra cui molti giovani che, al contrario dell'eroe dei due mondi, avevano ideali nobili e quindi rispettabili. Questo blog non vuole riaccendere vecchi dissapori nè far avvenire dispute tra settentrionali e meridionali. Questo blog non vuole nemmeno essere preso per verità assoluta. Enciclopedie, internet, programmi, mostre vi permettono di farvi un'idea esatta di cosa sia stato il risorgimento, indipendentemente dal vostro pensiero politico attuale. Noi vogliamo solo farvi conoscere l'Italia di questi 150 anni, attraverso le vite, le gesta e le parole di alcune persone, uomini e donne, celeberrimi o pressoché sconosciuti che hanno fatto nel bene o nel male la storia dell'Italia. Perchè non dobbiamo dimenticarlo: a prescindere da tutte le differenze siamo italiani.