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Natale

Creato il 21 dicembre 2015 da Primula @primula_57
La Natività. Incisione di Gustave Doré, da La Galleria BIblica di G. Doré

La Natività.
Incisione di Gustave Doré,
da La Galleria BIblica di G. Doré

Natale

Natale. Guardo il presepe scolpito,
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.

Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.

Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure di legno: ecco i vecchi
del villaggio e la stella che risplende,
e l’asinello di colore azzurro.

Pace nel cuore di Cristo in eterno;
ma non v’è pace nel cuore dell’uomo.
Anche con Cristo e sono venti secoli
il fratello si scaglia sul fratello.

Ma c’è chi ascolta il pianto del bambino
che morirà poi in croce fra due ladri?

(S. Quasimodo)

Una povera stalla: punto di aggregazione tra pastori e Re Magi, umili e grandi, vecchie e nuove generazioni.

Il mondo reale appare comunque lontano: il cuore dell’uomo non è il cuore di Cristo portatore di pace in eterno. Il fragore della lotta tra fratello e fratello contrasta fortemente con il silenzio che regna nella finzione di un presepe costruito, sempre tuttavia metafora della pace in quanto concentrazione di opposti.

Solo un lamento spezza la staticità della scena: il pianto del bambino, unico elemento di vita nella fissità lignea del presepe scolpito. Ed è anche l’unica certezza: il Cristo appena nato ha già il suo destino, morirà in croce per noi. Trovo molto efficace la sintesi pittorica di Lorenzo Lotto, forse il migliore commento alla riflessione di Quasimodo.

Lorenzo Lotto, Natività, 1523

Lorenzo Lotto, Natività, 1523

Ma qualcuno ha ascoltato, ascolta, ascolterà il pianto del bambino?

L’atemporalità della poesia ha una potenza straordinaria. Perciò non ho indicato né data né titolo della raccolta. Questi sono versi immortali, non conoscono limiti, sembrano scritti ora, per noi donne e uomini di oggi, figli di un’epoca in cui si moltilpicano dubbi e interrogativi, gli stessi che l’umanità si pone da secoli.

Auguro un Natale sereno che abbia la sua sostanza nel cuore, inteso non come un sentimento dal vago romanticismo. È coraggio, forza d’animo, tenacia dello spirito.
I simboli servono, ma se non sono animati da profonde convinzioni e progetti di vita restano immobili statue di legno.

Buon Natale


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