Magazine Diario personale
Penso che la peggiore disgrazia che sia successa oggi agli uomini, sia il trovare così difficile identificare, nei fatti che accadono, le vittime e gli oppressori. (…). Ci rendiamo conto che, scavando in profondità, non esiste essere umano o condizione umana che non abbia patito ingiustizie e non meriti comprensione. Ma in una simile comprensione universale, nessuno più può essere giudicato, né condannato. La responsabilità individuale, e il giudizio morale, sembrano così destinati a scomparire dalla terra. (…). La coscienza della nostra incapacità di individuare e inseguire il vero, attraverso milioni di implicazioni, spiegazioni e diramazioni, è fonte per noi di una profonda infelicità. In presenza di ogni singola azione che saremmo spinti a chiamare crudele o ingiusta, ci diciamo o ci dicono che ve ne sono altre in altri punti del mondo ancora più ingiuste, più crudeli e più sanguinose. Così il momento di sdegnarsi è per noi sempre dilazionato o proiettato altrove. Quando crediamo di aver individuato il male e un colpevole in una persona precisa , sulla quale vorremmo riversare il nostro giusto odio, ci diciamo o ci dicono che dietro a quella persona vi sono istituzioni, potenze, intrichi di interessi e che quella persona, osservandola con attenzione, non è in fondo null’altro che una vittima inerme e priva di colpa. (…). Pensiamo o ci dicono, che è stupido usare il nostro solito metro del bene e del male.(…).E tuttavia pensiamo che,per quanto irriso e da noi definito rozzo, esso è però uno strumento di qualità insostituibile. Senza di esso il mondo è per noi totalmente indecifrabile. (…). Così oggi, lo strumento del bene e del male ci casca dalle mani come una vanga e non possiamo che lamentare la sua rozzezza e la sua povertà. (…). Nella commiserazione universale ,siamo assolutamente sicuri di non sbagliare. Essa ci sembra l’unico sentimento al quale ci possiamo abbandonar senza commettere errori. (…) La nostra non è forse una scelta morale ma è piuttosto un ubbidire a un istinto di affinità. Non sappiamo nemmeno immaginare un mondo felice dove i vincitori non siano odiosi. Soltanto in quelli che perdono ci sembra di poter riconoscere i nostri simili, perché se li chiamiamo vittime sventurate e calpestate,almeno nel momento presente siamo certissimi di non sbagliare.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Taccuino-di-caffè
Ormai, leggere quotidianamente gli "status" di Facebook altrui è pratica comune, e consolidata.Con ogni probabilità, la maggior parte di noi assimila una... Leggere il seguito
Da Tazzina
DIARIO PERSONALE, LIBRI -
Ansia da esame e altri pensieri a caso
Domani ho l'orale di Letteratura Italiana Contemporanea. Un esame mostruoso. Non scherzo.Un vero e proprio mostro. E non un mostro simpatico come i mostri di... Leggere il seguito
Da Sofiastella84
DIARIO PERSONALE, FUMETTI, TALENTI -
Lombroso16, Giuseppe Culicchia, appuntamenti e "altre amenità".
Giuseppe Culicchia a Lombroso16. Adorabile mix di libri.Lombroso16 è un fantastico polo culturale torinese nel bel mezzo di San Salvario, nella omonima via, al... Leggere il seguito
Da Tazzina
DIARIO PERSONALE, LIBRI -
Natalia Ginzburg, Discorso sulle donne, 1993.
“Le donne hanno la cattiva abitudine di cascare ogni tanto in un pozzo, di lasciarsi prendere da una tremenda malinconia e affogarci dentro, e annaspare per... Leggere il seguito
Da Silvy56
DIARIO PERSONALE, TALENTI -
Le piccole virtù
11 brevi scritti letti in: - n. 6 viaggi in autobus - n. 2 attese dal veterinario, piuttosto infruttose a causa della mia palla di pelo bianco di tre chili... Leggere il seguito
Da Lepaginestrappate
DIARIO PERSONALE, POESIE, TALENTI -
Piccole virtù
Dopo avere letto “Lessico famigliare”, diversi anni fa, ho sempre amato Natalia Ginzburg. Da “Le piccole Virtù” pubblicato nel 1962 dall'editore Einaudi... Leggere il seguito
Da Lara
TALENTI