
Caravaggio, canestra di frutta
Caravaggio è il primo che intuisce la natura morta come opera in sé. E poche nature morte sono nell'insieme più vive di questa, in quanto la vita viene testimoniata in ogni segno di marcescenza, di decrepitudine, di evoluzione organica, dagli acini dell'uva nera che sono già oltre la maturazione, a quelli bianchi che sono in parte strappati, dalla bacatura della mela e della pera alle foglie ormai secche. Di sicuro una vanitas tra le più efficaci. Il dipinto è degli ultimi anni del Cinquecento. Il Caravaggio era ancora un bell'ignoto, e si disputa se l'acquisto sia stato fatto dal cardinal Federico Borromeo a Roma quando era in visita al cardinal Del Monte, primo acquirente romano del giovane pittore, oppure ancora a Milano. Non che sia di per sé rilevante. Ben più interessante il fatto che due cardinali al contempo avessero la capacità d'indovinare e apprezzare un'esordiente in procinto di cambiare il corso delle arti visive. Diversi sicuramente e più garbati rispetto al già tanto citato cardinal Scipione Borghese.





