Jean-Baptiste-Simeon Chardin, natura morta con brioche
Di Chardin è difficile stufarsi. Lo si può vedere in tutte le sue versioni, questo artista dall'aspetto mite nato e vissuto a Parigi senza mai uscire dalla sua città. Un occhio indagatore il suo quanto lo era la voglia scientifica dei ben maggiori illuministi dell'Encyclopedie. Ogni materiale è esattamente definito, la doratura a pennello sul cristallo di Boemia, il tappo di metallo giallo, la qualità della terraglia della zuccheriera come il brillante della brioche, quello ottenuto, quand'è già lievitata e prima di estrarla dal forno, da una rapida pennellata di chiara d'uovo. Tutto un cosmo di pennelli. Il dipinto è del 1763 ed è una rappresentazione psicologica della dolcezza della vita. Circa trent'anni dopo, la sfortunata Maria Antonietta affronterà malauguratamente il tema delle brioches, che non sono quelle del cappuccino al bar, con il popolo affamato di Parigi, e sarà rivoluzione.Buon appetito!