Naufragio

Creato il 26 marzo 2014 da Ilnazionale @ilNazionale

26 MARZO – Si è trattato di un vero e proprio naufragio, una debacle con pochi precedenti. Per ritrovare una sconfitta di queste proporzioni dobbiamo infatti fare un salto all’indietro fino al 5 aprile 2004 quando la squadra gialloblù, sotto la guida dell’allora tecnico bresciano Sandro Walter Salvioni, uscì dal Partenio di Avellino con le ossa rotte e ben 6 reti sul groppone, subendo probabilmente la sconfitta più pesante della sua storia ultracentenaria. A distanza quindi di qualche stagione, la compagine di Andrea Mandorlini ha purtroppo scritto una delle più brutte pagine di questi ultimi anni, disputando sicuramente la peggior partita da quando sulla panchina scaligera siede il tecnico di Ravenna.
Ai piedi della lanterna, contro una Sampdoria per nulla trascendentale ma stimolata a dovere durante la settimana da Mihajlovic, l’undici capitanato da Mimmo Maietta è letteralmente naufragato, travolto con il pesante passivo di cinque reti a zero. Le parole pronunciate alla vigilia con la consueta franchezza da un determinato Sogliano, sono evidentemente rimaste lettera morta vista la prova tutt’altro che convincente disputata dai gialloblù. Una prestazione senza capo nè coda dove da salvare rimane solamente il quarto d’ora trascorso dalla rete del vantaggio doriano sino al raddoppio di Renan, dove il Verona è andato vicino alla rete del pari rispettivamente con Toni, Iturbe e Romulo. Dal doppio vantaggio in poi è stata infatti notte fonda. La squadra gialloblù si è sciolta come neve al sole senza mai dare l’impressione di essere in grado di rimettere in piedi l’incontro. Un piccolo sussulto a dire la verità lo si è visto nell’ ultima mezz’ora di gioco, quando peraltro il punteggio era già sul cinque a zero e l’esito della gara era già irrimediabilmente compromesso. La gara del Verona è stata un vero e proprio “festival degli orrori” tra marcature allegre, diagonali sbagliate, imprecisione nei passaggi ed errori sotto porta. Il pesante capitombolo maturato in terra ligure mostra una squadra in netta involuzione di gioco e di risultati. I numeri poi come sempre parlano chiaro: terza sconfitta consecutiva, quarta partita senza segnare e soprattutto – dato questo eclatante, almeno per quanto riguarda le squadre di Mandorlini – terza peggior difesa del campionato, dopo Sassuolo e Livorno. Le responsabilità di questa sconfitta, oltre che sui giocatori – sono loro secondo un vecchio adagio che scendono in campo – sembrano ricadere anche sull’allenatore, incapace questa volta di trovare adeguate contromisure. Sorprende più che altro il suo voler insistere su determinate scelte quando l’inerzia della partita suggeriva senza dubbio un cambio di spartito. Perché infatti intervenire solamente sul cinque a zero a giochi praticamente fatti invece di anticipare qualche sostituzione, mettendo magari per un attimo da parte il collaudato 4-3-3 ? Oppure perché non dare spazio a giocatori meno utilizzati e sicuramente desiderosi di mettersi in mostra, concedendo un po’ di meritato riposo a chi “tira la carretta” dall’inizio ed inizia a denotare evidenti segnali di stanchezza fisica e mentale? Domande per ora destinate a rimanere senza risposta. Nel frattempo, nel tentativo di dare uno scossone a tutto l’ambiente, società e tecnico, già al termine della gara, hanno optato per un breve periodo di ritiro, prima dell’insidiosa trasferta infrasettimanale di Cagliari. Una decisione a sentir loro non punitiva ma che sicuramente non deve aver trovato il pieno gradimento dei giocatori. In ogni caso, anche se credo che questa non sia la miglior medicina, qualcosa bisognava pur fare e quindi ben venga anche questa decisione, nella speranza che possa servire a qualcosa.
In conclusione, soprattutto per cercare di sdrammatizzare la situazione – parliamo pur sempre di calcio – torno alle “citazioni shakesperiane” pronunciate alla vigilia con indubbia ironia dai due allenatori dove Mihalivoic si augurava di buttare Giulietta giù dal balcone e dove Mandorlini, da par suo, rispondeva che bisognava vedere se Romeo era d’accordo. Ebbene, la caduta di Giulietta è stata alquanto rovinosa e soprattutto di Romeo non v’è stata traccia. Speriamo che a questo punto abbia almeno già prenotato un biglietto aereo per Cagliari…

Enrico Brigi
twitter @enrico_brigi

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