costa concordia dal satellite
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Una delle priorità ora, insieme alla verifica del destino dei dispersi, è quello del recupero delle 2400 tonnellate di carburante della Costa Concordia, per evitare un disastro ambientale dopo gli altri disastri.Le condizioni meteorologiche e ambientali svolgono un ruolo fondamentale nella fattibilità e nella celerità del recupero. Ma cosa accadrebbe in caso di sversamento in mare? Nella speranza che resti solo un'ipotesi di scuola, il consorzio Argomarine, di cui fanno parte organismi come il Parco Nazionale Arcipelago Toscano, il CNR-Isti, il Nurc (Nato undersea research center) e altri enti internazionali, ha prodotto una ipotetica simulazione sulla marea nera che si produrrebbe dallo sversamento in mare del carburante.Precisano che si tratta solo di una ricostruzione scientifica e non deve essere certamente usata a scopi operativi. Per maggiori dettagli fare riferimento alla pagina di Argomarine.Nella simulazione prendono in considerazione un unico scenario:A continuous release of Bunker C Fuel Oil from the Costa Concordia is simulated, at a rate of 0.014 m3/s during two days. It is assumed that all the spilled fuel is at the water surface level.
Un rilascio continuo di carburante alla velocità di 0,014 m3 al secondo per due giorni. Si considera che tutto il carburante fuoriuscito rimanga in superficie. Il risultato è quello visibile qui sotto (la macchia bianca che si allarga). Cliccare sull'immagine per dare inizio alla simulazione.
imagecredit argomarine.eu