Potrebbero essere oltre 400.000 i litri di petrolio sversati nelle acque al largo della costa californiana, in seguito all’incidente che ha coinvolto un tratto sottomarino di un oleodotto di proprietà della Plains All American Pipeline LP, compagnia con sede a Huston.
Mentre nella giornata di ieri si era parlato di circa 80.000 litri di greggio fuoriusciti dalla tubatura, oggi la società texana ha fatto sapere che l’entità della perdita potrebbe essere fino a cinque volte superiore; benché il guasto sia stato immediatamente riportato dai sistemi di sicurezza ed il flusso di petrolio subito interrotto, al momento dell’incidente l’oleodotto stava infatti funzionando a pieno regime.
Il governatore della California, Jerry Brown, ha dichiarato lo stato di emergenza, predisponendo il rapido avvio dei soccorsi e di squadre che possano contrastare l’espandersi della macchia di greggio; questa si è infatti estesa per oltre 15km a nord-ovest di Los Angeles, sulle spiagge di Goleta Beach e Refugio State Beach.
La guardia costiera si è attivata dispiegando tutti i mezzi e gli uomini disponibili, disponendo barriere galleggianti e rimuovendo, insieme a molti volontari, la sabbia già contaminata dal petrolio al fine, per quanto possibile, di salvaguardare le spiagge.
Le associazioni ambientaliste hanno già lanciato l’allarme; se infatti la marea nera dovesse espandersi ulteriormente, si rischia di assistere a decessi di massa tra la fauna marina, tra gli uccelli e, soprattutto tra le specie che migrano ogni anno sulle coste della California, come balene blu e balene grigie.
La tubazione, posta in opera nel 1991, non aveva mai subito danni e non era mai stata soggetta a malfunzionamenti; secondo quanto riferito da un portavoce di Plains All American Pipeline LP inoltre, nei giorni scorsi proprio quel tratto di oleodotto era stato sottoposto ad un’ispezione, la quale non aveva registrato però alcuna anomalia.
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