Personalmente ho sempre trovato un pò di cattivo gusto quest’ abitudine italiana di andare a raccogliere quanto più materiale possibile sulle tragedie, andando spesso a scovare dettagli e curiosità (come le dietrologie da calendario) che, spesso, oltre a riempire la programmazione di qualche TG, lasciano il tempo che trovano.
Peggio di una tragedia, c’è solo una tragedia non gestita: l’ Isola del Giglio ha saputo fronteggiare bene il naufragio, offrendo ricovero ed ospitalità, mentre, dal punto di vista aziendale, la Costa Crociere, simbolo del “Made in Italy”, ma in realtà americana, ha utilizzato Facebook e Twitter per comunicare la tragedia avvenuta. Una comunicazione istituzionale, sopratutto su Twitter, che lascia spazio però anche all’emozione: la bacheca di Facebook dei vari profili, italiano e stranieri, come evidenzia l’analisi di Roberta Milano , non è stata chiusa come spesso avviene in situazioni simili, ma gli utenti hanno potuto esprimere le loro opinioni, critiche e pensieri liberamente.
Queste immagini della Costa Concordia riportate dal The Atlantic, però, e scovate grazie a Non Leggere Questo Blog, meritano di essere guardate per ricordare che, dal 1912, anno del naufragio del Titanic, a oggi, le innovazioni, la tecnologia e lo sviluppo delle reti comunicazioni, tradizionali o digitali, non possono ancora far nulla contro gli errori dell’uomo.