Secondo Alessi un tale evento vissuto nell’età evolutiva (4-13 anni) ha una incidenza più grave e con alta probabilità può provocare fenomeni noti come “disturbo da stress post traumatico”, che possono comparire anche a distanza di settimane o alcuni mesi. Il disturbo si manifesta con persistenti difficoltà nel ritmo sonno-veglia, nella capacità di concentrazione e, talvolta, anche nella gestione dei rapporti interpersonali. Tale patologia è di difficile trattamento e può persistere per molti anni, determinando importanti disturbi ansiosi anche nell’età adulta.
“Qualora si manifestino disturbi di questo genere nel comportamento dei figli – raccomanda Alessi ai genitori - è bene farli visitare dal proprio pediatra ed eventualmente da esperti neuropsichiatri per l’infanzia”.
È impossibile quantificare nell'immediato il danno psicologico. Questa è una delle ragioni che hanno spinto Confconsumatori a ritenere che sia ancora presto per quantificare il danno complessivo effettivamente patito e per il quale chiedere il risarcimento in quanto diretta conseguenza del turbamento psicofisico subito dai viaggiatori.
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