Navigli: Properzj, il sogno e la realtà

Creato il 27 febbraio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale
di Paperon de Paperoni
Giacomo Properzj, ex presidente della Provincia di Milano, ex presidente della Atm e della Aem, fondatore di quella Telemilanocavo a Milano2 (nel Comune di Segrate dove lo stesso è stato anche sindaco) che diventerà poi Canale5, implicato in Mani Pulite per le tangenti legate a Aem, Atm e Mm, è intervenuto ieri sul Corriere della Sera (articolo corsera _navigli) con un pezzo intitolato “Navigli scoperti Il sogno e la realtà”
L’ex presidente della Provincia di Milano, quella stessa Provincia che partecipa al capitale della società Navigli Lombardi S.c.a.r.l. ) polemizza sul referendum che era stato proposto ai milanesi per il ripristino dei Navigli in occasione delle ultime elezioni amministrative passato con il 94,32% definendolo “non un progetto ma un sogno”
Ora scrivere ad esempio che “il canale leonardesco è troppo stretto per la manovra di un moderno bateau mouche come si è potuto verificare qualche anno fa con un battello al tempo regalato da vari sponsor che non riuscì a uscire dalla Darsena” fa sorgere spontanea una domanda “ma i responsabili dove erano, cosa facevano? Nessuno informò gli sponsor delle misure necessarie?”.
“Il recupero della Darsena è doveroso ma occorre ricordare che il traffico mercantile di quel porto non esiste più (ancora negli anni Cinquanta era il quinto porto d’Italia per tonnellaggio, fatto tutto di sabbia)” scrive ancora l’ex presidente della Provincia di Milano, ma non credo che i milanesi chiedessero il ripristino di un porto commerciale. Forse chiedevano solo che un angolo di Milano tornasse anche solo “semplicemente” alla normalità e non in quello stato pietoso e vergognoso (e sono buono) nel quale è stato ridotto nel tempo.
“Le belle stampe del Settecento che riproducono le fresche acque del Naviglio, in cui talvolta -prosegue l’ex segretario del Pri milanese (si, ha fatto anche quello!)- si poteva veder guazzare anche le anitre selvatiche, riflettono una città che non raggiungeva i centomila abitanti e, forse, erano già allora un’immagine vagamente edulcorata della realtà”. Immagine edulcorata? Nel Settecento? Certo, edulcorata come prima della chiusura dei Navigli quando non era strano (le fotografie lo testimoniano) farci il bagno in quegli stessi Navigli.
Così come concludere scrivendo “Resta da valutare per il futuro come regolare referendum che si innestano sui legittimi sogni dei cittadini ma senza poter essere veramente realizzati e che dunque servono solo a raccogliere voti di preferenza o gli indirizzi di chi li firma” lascia pensare ad una sterile quanto inutile polemica.
Ma tra gli innumerevoli viaggi che, sicuramente a spese dei cittadini, il signor Properzj ha fatto in giro per il mondo si è mai accorto che tutte le grandi città hanno dei corsi d’acqua che li traversano (e magari un pochino più “possenti” dei Navigli)? Cosa è stato fatto nel tempo per salvare questo patrimonio al di là di creare innumerevoli ed inutili società (con però molti “posti” da distribuire)? “Non un progetto ma un sogno”. Forse è vero, un sogno.
Certo invece che non stato sicuramente Giacomo Properzj ad affermare “I have a dream”.
E forse questa mancanza di sogni, di idee, di grandi idee è la caratteristica che accumuna molti degli uomini politici che, ma questa è una cattiveria, pare abbiano le grandi idee solo per quel che li riguarda da vicino, molto da vicino!
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