Il meccanismo è, sinteticamente il seguente: la BCE stampa moneta che viene prestata alle banche private italiane ad un tasso di interese molto basso. Con i soldi ricevuti le banche italiane acquistano i Buoni del Tesoro italiano emessi dal Governo per ripagare gli interessi sul debito pubblico. C’è un evidente circolo vizioso che impedirà di risanare il debito pubblico nel mentre continua ad aumentare il deficit che ogni anno si cumula al debito già accantonato. E, nella perversione del sistema, debitori e creditori sono le stesse banche private italiane. Solamente, si fa per dire, il 40% del nostro debito è in mano alle banche straniere. Preso atto che non abbiamo alcuna possibilità di pagare quasi 50 miliardi di euro ogni anno alle banche per i prossimi 20 anni, la soluzione è drastica ma la nazionalizzazione delle banche è l’unica che eviterebbe conseguenze violente. Non si tratta di pietra filosofale, già con l’Unità d’Italia si è proceduto all’annullamento del debito dopo la riunificazione forzata tra il regno piemontese e quello delle Due Sicilie.
Carla Corsetti
Segretario nazionale di Democrazia Atea
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