Riesco finalmente a vedere un altro bel film olandese. Il primo era stato Soldaat van Oranje, di Paul Verhoven. Un film, addirittura, girato nel 1977.
Ho provato da quando vivo qui a guardarne altri: Komt een vrouw bij de dokter, Terug naar de kust, Gooische vrouwen...tutti movies olandesi che qui hanno fatto un discreto successo...ma non sono riuscito a terminare di guardarne uno. In una parola, orribili.
Ora, non a caso, mi sono imbattuto in questo Sonny Boy. Dico non a caso, perchè è stato in buona parte girato l'anno scorso proprio dietro casa mia, a Scheveningen. Mi sono goduto la ricostruzione storica (anni '40) che hanno fatto qui all'angolo sulla Dirk Hoogenraadstraat.
Stranamente entrambi questi bei film olandesi, Sonny Boy e Soldato d'Orange, sono ambientati poco prima e durante la seconda guerra mondiale. Gente tranquilla, che fa la sua vita normale, che si trova d'un tratto a subire la violenza insensata del nazismo.
Questi film, e Sonny Boy in particolare, colpiscono perchè ci fanno rivivere ciò che è stato proprio qui, a casa nostra, solo pochi anni fa. E sembra impossibile.
Oggi d'estate i tedeschi scorrazzano a frotte ebbri di birra sul lungomare di Scheveningen. Le nuove generazioni di olandesi non provano più rancore o odio nei confronti dei "Duitsers". Eppure è successo: deportazioni, campi di sterminio, orrore distruzione e violenza inaudita.
E' la violenza a colpirmi. Come la pura e semplice violenza attragga e seduca la razza umana. Uccidere, schiavizzare, dominare, torturare, sono cose che alla razza umana piacciono un sacco. E' successo qui in Europa pochi anni fa, succede in altri continenti proprio ora, e ci vuole addirittura un Olocausto per persuadere questa razza, l'umana, a darsi una calmata.
Il nazismo è stato alla fine sbaragliato. La pace è stata restaurata. Gli esseri umani dell'Europa occidentale hanno sembra imparato a convivere tra di loro senza invadersi, deportarsi, darsi fuoco o quant'altro. La miccia, però, è sempre presente.
Oggi che l'oggetto della violenza non è più il proprio simile, parlare di pace è altrettanto ridicolo quanto lo fosse nel 1944. La stessa inaudita violenza viene perpetrata ai danni degli animali cosidetti da allevamento. Anche essi nostri simili, non proprio uguali ma molto simili a noi, in quanto a emozioni e personalità. Più simili certo di un fagiolo o di una lenticchia, che mi apportano le stesse proteine che servono alla vita.
Mucche, maiali, pesci e galline (per citare solo i principali) vengono segregati, torturati e massacrati a milioni. A miliardi. Ogni giorno.La stessa uguale medesima violenza dei nazisti viene perpetrata ogni giorno a tavola. L'atto naturale dello sfamarsi diventa violenza e orrore gratuiti. Uccidere e divorare l'altro viene vissuto dalla stragrande maggioranza degli uomini e delle donne di questo pianeta come normale, anzi sacrosanto.
Rimanere nascosti nei seminterrati ad attendere che tutto ciò abbia una fine sembra essere l'unica soluzione sensata. Provare a dialogare con i propri simili su questo punto appare essere assolutamente inutile. La razza umana vive come in uno stato di ipnosi collettiva. In questo stato ipnotico dominare l'altro, umiliarlo e ucciderlo è cosa assolutamente normale. Anzi piacevole.
Ai tempi del nazismo era così. E' così anche oggi ai tempi dello specismo. La razza umana soggioga altre razze, le imprigiona, le sfrutta, le uccide e se le mangia. Ne fa capi di abbigliamento. Come degli ebrei saponette, delle mucche bistecche. Lo stesso cinismo, lo stesso egoismo, la stessa assurdità.
...scusate sento rumore di passi, devo tornare a rinchiudermi nello scantinato...