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Nba 2013/2014: howard e harden trascinano houston

Creato il 01 marzo 2014 da Postpopuli @PostPopuli

di Nicola Pucci

Celebrato il tradizionale appuntamento con l’All Star Game – insulsa e sterile esibizione in perfetto stile americano -, l’NBA 2013/2014 torna a fare sul serio entrando nella fase calda di regular season. Si è chiuso febbraio ed è tempo di bilanci mensili.

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Gli Houston Rockets – da gospelherald.com

SQUADRA IN FORMA. Gli Houston Rockets non vinceranno il titolo, certo, perchè l’anello NBA richiede che in organico ci siano almeno tre top-player. Ma un centro come Howard ed un attaccante come Harden, detto il “barba“, ce l’hanno veramente in pochi. Intanto la squadra di coach Kevin McHale, che formò con Bird un’accoppiata da leggenda ai tempi dei mitici Boston Celtics, cresce tanto da insidiare San Antonio, viaggiando a febbraio con un cammino invidiabile, 8-2. Se poi Chandler Parsons dovesse assurgere al rango di campione e Jeremy Lin dovesse rinnovare i fasti di quand’era il beniamino di New York… beh, riparliamone a giugno.

SQUADRA DELUSIONE. Che i Milwaukee Bucks fossero franchigia tra le meno accreditate era previsto fin dalla preseason. E il corso degli eventi non ha smentito le attese. Brandon Knight sta facendo bene, per carità, ma le stelle acclamate O.J.Mayo e Caron Butler risultato dispersi nel marasma di una squadra che coach Larry Drew – vecchio cuore Scavolini Pesaro fine anni 80 – sta cercando faticosamente di costruire. Ma il record è drammatico, 11 vinte-46 perse garantiscono l’ultimo posto della Lega e l’unica luce è il greco Giannis Antetokounmpo, peraltro giocatore più giovane dell’intera NBA. Pensa te.

SQUADRA SORPRESA. In quella ragnatela inestricabile di squadre in  lotta per i play-off con rendimento oltre il 50% che è la Western Conference ci sono i Phoenix Suns, privi di star di primaria grandezza ma con una miscela interessante di giovani emergenti e vecchie volpi in cerca di rilancio. C’è Goran Dragic che sta disputando una stagione da fenomeno, con oltre 20 punti di media a partita; c’è Gerald Green che sembra aver trovato il posto giusto per esprimere il suo potenziale dopo tanto pellegrinaggio in giro per l’America; ci sono i gemelli Morris, Markieff e Marcus, che non sono solo una nota di colore ma fanno pure sostanza; e ci sarebbe stato anche Eric Bledsoe in odore di All Star se il ginocchio destro non avesse fatto crac costringendolo all’inattività per il resto della stagione. Divertono e vincono, cosa voler di più tra i deserti dell’Arizona?

GIOCATORE TOP. Che Blake Griffin sia uomo franchigia è accertato fin da quando fu prima scelta assoluta al draft 2009 e mosse i primi passi nella lega, anno 2010. Ma febbraio è mese che lo eleva a star assoluta, competitore non troppo lontano da James e Durant, di cui vi dirò tra poco. I Clippers vanno a corrente alternata, ma accanto a Paul che predica basket e a Crawford che è bombarolo tra i più raffinati il ricciolone uscito dalla Oklahoma University brilla di luce propria. La media punti del mese dice 30.9, a cui si aggiungono 10.1 rimbalzi: abbagliante.

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Marco Belinelli – da bleacherreport.com

GIOCATORE IN CRESCITA. Concedetemi un tocco tricolore. Marco Belinelli è il primo italiano nella storia dell’NBA a vantare un titolo prestigioso, ovvero vincitore della gara del tiro da tre punti all’All Star Game 2014. D’accordo, ribadisco, l’esibizione non ha grande valenza tecnica, ma sfido chiunque a ripetere l’impresa del bolognese. Che nelle partite che contano, ovvero quelle di campionato, si è pure ritagliato un ruolo decisivo con i San Antonio Spurs. Oh, dico, i San Antonio Spurs, che puntano senza troppe mezze misure all’anello di campioni del mondo… mica una squadretta qualunque.

IL FATTO. James vs.Durant, chi è il più forte del pianeta? La domanda è lecita, perchè se Lebron da anni ormai è il simbolo del basket che fa spettacolo, Kevin per concretezza non è poi molto distante. Dovessero trovarsi l’uno contro l’altro nella finale per il titolo la disputa verrebbe risolta una volta per tutte.

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