Tutto è pronto negli Stati Uniti: ricomincia la regular season NBA dopo la lunga pausa estiva che ha visto andare in scena la NBA Summer League e la NBA preseason
Cinque mesi dopo la vittoria del titolo da parte dei Golden State Warriors di Steph Curry ai danni dei Cleveland Cavaliers di Lebron James, finalmente torna la stagione regolare della lega di basket più famosa al mondo. Dopo una intensa sessione di free agency e un NBA Draft tra i più ricchi degli ultimi anni, andiamo -in ordine rigorosamente alfabetico- a vedere chi ha le basi per poter far bene e chi, invece, dovrà fare i conti con i bassifondi della classifica.
Eastern Conference
Atlanta Hawks: nella scorsa stagione hanno ceduto il passo solo ai Cavs nelle Finals di Conference. Allenatore e quintetto sono rimasti invariati, ci sono tutti i presupposti per un’altra grande stagione (approdare al secondo turno dei play-off sembra plausibile), tuttavia il mezzo miracolo sportivo di qualche mese fa sembra difficile da credere. Dennis Schroder dalla panchina potrebbe rivelarsi l’arma in più.
Boston Celtics: il giusto mix tra giovani talentuosi ed esperienza. In estate hanno ingaggiato David Lee, fresco di anello conquistato con i Warriors, che sembra dare qualche garanzia in più sotto canestro. La forza è nel gruppo, non nei singoli: possono puntare ai playoff per il secondo anno consecutivo.
Brooklyn Nets: nella speranza che possa essere l’anno buono per il nostro Andrea Bargnani, arrivato in estate dai New York Knicks, ci auguriamo che nell’altra metà della Grande Mela il centro azzurro possa portare i Nets alla post-season e dimostrare di che pasta è fatto.
Charlotte Hornets: il gruppo migliore in questa preseason NBA. Hanno trionfato in 7 delle 8 gare disputate, soprattutto grazie ad un Jeremy Lin che sembra aver ritrovato la retta via dopo la disastrosa avventura in gialloviola.
Chicago Bulls: il campionato NBA manca ormai dal lontano 1998, quando a guidare la franchigia c’era un certo Michael Jordan. Il cambio in panchina (Fred Hoiberg per Tom Thiboideau) dovrebbe aver mosso le acque: Pau Gasol è una certezza, Jimmy Butler è stato nominato Most Improved Player e Nikola Mirotic ha portato a casa l’Europeo a settembre. L’unica vera incognita, ancora una volta, è D-Rose.
Cleveland Cavaliers: chi più del Prescelto può puntare in alto nella pur sempre modesta eastern conference? I Cavaliers hanno confermato Kevin Love e Tristan Thompson, oltre a Kyrie Irving. La strada fino alle Finals sembra in discesa, ma in NBA nulla è regalato.
Detroit Pistons: l’impressione è che per i Pistons sia un’altra stagione destinata all’anonimato. Buoni giocatori, ma poco più. Stanley Johnson dall’ NBA Draft non può fare la differenza. L’aggiunta di Ersan Ilyasova a questo roster potrebbe portare qualche vittoria in più, ma la parola play-off sembra da posporre a data da destinarsi.
Indiana Pacers: finalmente è tornato, ed è tornato davvero. Paul George, che nello scorso finale di stagione aveva timore ad attaccare il ferro per una possibile ricaduta, ha messo alle spalle il brutto infortunio e la paura: un posto ai play-off per i Pacers non è utopia e chissà che non saranno proprio loro a dare del filo da torcere ai Cavs.
PG-13! https://t.co/zwuN2ymSap
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Miami Heat: hanno accontentato Dwyane Wade con un mega contratto annuale (40 milioni $) per tenerselo stretto. Gli arrivi di Goran Dragic, Amar’e Stoudemire e Gerald Green sono positivi, ma non sono innesti che possono portare al titolo. La nota felice di tutta l’estate è il rientro di Chris Bosh, dopo che gli era stato diagnosticato un coagulo nel polmone.
Milwaukee Bucks: è probabilmente la franchigia da cui ci si aspetta di più quest’anno. La squadra allenata da Jason Kidd punta in alto e sicuramente cercherà di superare il primo turno dei play-off, in quella che sarà stagione di consacrazione per il giovane Giannis Antetokounmpo.
Antetokounmpo Putback Slam! https://t.co/WGa6HEgpN5
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New York Knicks: sfortunatissimi alla lotteria per l’ NBA Draft, si sono dovuti accontentare della quarta scelta. Questa è caduta sull’interessante, ma ancora acerbo centro Porzingis. Sentiremo parlare di lui tra qualche stagione, quando si sarà fatto le ossa. Intanto arrivano buone notizie sul fronte Carmelo Anthony, che sembra aver recuperato completamente dai problemi al ginocchio della scorsa stagione.
Orlando Magic: si sono aggiudicati Mario Hezonja con la quinta scelta all’ NBA Draft, un giocatore duttile e dalla grande personalità. Ha già mostrato grande intesa con i compagni di squadra, intesa che a Orlando manca ormai da qualche tempo. Sulla carta, i nomi di Victor Oladipo, Nikola Vucevic, Elfrid Payton (due triple-doppie consecutive la scorsa stagione) e Aaron Gordon non sono da sottovalutare.
Hezonja Bounce Oop To Aaron Gordan! https://t.co/4ZD0qZV654
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Philadelphia 76ers: tutto serviva al roster di Philadelphia, tranne che un altro centro. Eppure i 76ers, con la terza scelta assoluta, hanno portato a casa Jahlil Okafor, l’ennesimo pivot di franchigia. Il talento del ragazzo non si discute, ma davvero non si poteva fare di meglio?
Toronto Raptors: l’ossatura della squadra è rimasta pressoché invariata, con i vari Lowry, DeRozan e Valanciunas. L’estate ha portato in Canada una coppia che potrebbe dare qualcosa in più ai Raptors, che nella post-season arrancano sempre. I nomi sono quelli di Anthony Bennett, prima scelta assoluta del 2013 da parte dei Cleveland Cavaliers, e DeMarre Carroll, grande interprete ad Atlanta del gioco di Budenholzer.
Washington Wizards: la franchigia della capitale ha dovuto dire addio a Paul Pierce, l’uomo dei grandi momenti (nonostante l’età). Ci sarà, ad ogni modo, il solito John Wall, che dovrà essere il trascinatore della squadra verso i play-off.