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NBA al via, ecco la Western Conference

Creato il 27 ottobre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Tutto è pronto negli Stati Uniti: ricomincia la regular season NBA dopo la lunga pausa estiva che ha visto andare in scena la NBA Summer League e la NBA preseason

Cinque mesi dopo la vittoria del titolo da parte dei Golden State Warriors di Steph Curry ai danni dei Cleveland Cavaliers di Lebron James, finalmente torna la stagione regolare della lega di basket più famosa al mondo. Dopo una intensa sessione di free agency e un NBA Draft tra i più ricchi degli ultimi anni, andiamo -in ordine rigorosamente alfabetico- a vedere chi ha le basi per poter far bene e chi, invece, dovrà fare i conti con i bassifondi della classifica.

Western Conference

Dallas Mavericks: probabilmente la franchigia più danneggiata dalla off-season. Prima l’addio a Rajon Rondo dopo appena sei mesi e quello a Monta Ellis, poi il danno e la beffa firmati DeAndre Jordan: il lungo sembrava già con la canotta texana cucita addosso, tuttavia un dietrofront più che inaspettato ha lasciato a piedi la squadra di Mark Cuban. E intanto le primavere di Dirk Nowitzki sono 37..

Denver Nuggets: non è difficile capire quale sarà l’asso nella manica dei Nuggets. L’Europeo di settembre ha mostrato che Danilo Gallinari c’è, ed è anche in gran forma. L’arrivo di Emmanuel Mudiay dall’ NBA Draft potrebbe dare qualcosa in più, ma non sembra l’anno giusto per puntare ai play-off.

Danilo #Gallinari si cucina #Curry in PreSeason! Che Meraviglia è!? Gallo cooks the Chef #NBA #NBATipo pic.twitter.com/gOfiZrKgyI

— Michele Moretti (@SportNewsMichy) October 14, 2015

Golden State Warriors: non c’è molto da dire sui campioni in carica NBA. Il roster è pressoché invariato, salvo l’addio di una seconda linea come David Lee. Steve Kerr e Steph Curry hanno le idee chiare: forte è la candidatura per il repeat, che non avviene dalle stagioni 2012-2013 con i Miami Heat di LeBron James.

Houston Rockets: la coppia Harden-Howard è ancora lì, pronta a lottare per le prime posizioni nell’agguerrito ovest. L’apporto di Ty Lawson dipenderà in gran parte con le prestazioni fuori dal campo, data la non idilliaca relazione tra il play e la legge americana. Ad ogni modo ci sarà il solito ed affidabile Trevor Ariza a dare una mano ai due All-Star.

Los Angeles Clippers: gli eterni incompiuti sono riusciti a trattenere DeAndre Jordan e le due stelle Chris Paul e Blake Griffin, e contemporaneamente hanno messo una pezza al loro punto debole: la panchina. Sono arrivati Paul Pierce, Lance Stephenson e Josh Smith a dare solidità alle rotazioni di Doc Rivers, che potrà anche contare sul figliol prodigo Austin Rivers. Le Finals di Conference sono quasi un imperativo. 

Los Angeles Lakers: il passaggio di testimone da chi è probabilmente all’ultima stagione in NBA a chi, invece, dovrà guidare la franchigia là dove le compete. Kobe Bryant, terzo marcatore di sempre in NBA, e D’Angelo Russell, seconda scelta assoluta nel Draft 2015. Un binomio di talento assoluto che fa sperare i tifosi gialloviola.

Memphis Grizzlies: sarà sicuramente un’altra grande stagione per Marc Gasol e Zach Randolph. Una tra le migliori squadre per attitudine difensiva della intera NBA è pronta a dare fastidio alle più blasonate concorrenti nei piani alti della Western. Il 6-1 in preseason parla da sé.

Minnesota Timberwolves: i lupi di Minneapolis dovranno essere bravi a gestire la pressione. Il talento nel quintetto è purissimo, con Karl-Anthony Towns (prima scelta NBA Draft 2015), Andrew Wiggins (prima scelta NBA Draft 2014) e Zach LaVine (vincitore Slam Dunk Contest 2015) sono pronti a dare spettacolo.

ZACH LAVINE SHUTS DOWN THE COMPETITION IN THE GARDEN!!!!! #NBASlamdunkconte… (Vine by Best Basketball Vines) https://t.co/dhOdMHVVXh — Mr Harden (@YanisHirchi) October 25, 2015

New Orleans Pelicans: si tratta di una squadra quadrata, ma non ci sono dubbi su chi sia il giocatore da tenere d’occhio. Il lungo Anthony Davis sarà il punto di riferimento del quintetto, basti pensare che un anno fa sfiorò la quadrupla doppia alla gara inauguarale della NBA.

Oklahoma City Thunder: l’anima di questa franchigia sono Kevin Durant e Russell Westbrook, complementari come lo Yin e lo Yang. La scorsa stagione poche volte li abbiamo visti in campo insieme, col risultato della mancata qualificazione per i play-off, nonostante Russ fosse andato in doppia cifra con le triple doppie. Nella preseason hanno scaldato i motori con un bel 5-1, li aspettiamo a maggio.

VIDEO: Russell Westbrook throws lob to Kevin Durant, gets triple-double https://t.co/Wmp4cvP9nT https://t.co/FCjriVfBxr

— CBS Sports NBA (@CBSSportsNBA) October 21, 2015

Phoenix Suns: due sono gli innesti di rilievo in Arizona, con Tyson Chandler da Dallas e Mirza Teletovic da Brooklyn. La partenza di Gerald Green toglie alternative e punti dalla panchina, a cui il solo Eric Bledsoe non potrà rimediare.

Portland Trail Blazers: situazione simile a quella dei Mavericks, la pausa estiva non è stata felice per la squadra guidata da Damian Lillard, unico leader rimasto dopo la partenza di LaMarcus Aldridge.

Sacramento Kings: cinque buoni motivi in campo per fare bene – DeMarcus Cousins, Rajon Rondo, Marco Belinelli, Rudy Gay, Ben McLemore -, altre tre in panchina – Seth Curry, Willie Cauley-Stein, Omri Casspi -. Non raggiungere la post-season NBA sarebbe un mezzo fallimento, raggiungerla sarebbe un grande risultato. È tutto nelle mani di George Karl.

San Antonio Spurs: il colpo dell’estate è neroargento. Il free agent più cercato del 2015, l’ex Portland LaMarcus Aldrdige, ha firmato con i texani. L’ala grande deve percorrere ancora molta strada, ma non è escluso che raccolga l’eredità di Tim Duncan. Da segnalare anche il rinnovo di Kawhi Leonard, che punta a diventare una bandiera della franchigia dopo l’ MVP delle Finals NBA del 2014.

Utah Jazz: il gruppo ha buone potenzialità. Con un anno di esperienza in più il francesone Rudy Gobert potrà essere ancora più dominante nel pitturato. Dall’Europa è arrivato un esperto Tibor Pleiss, mentre cercano conferme anche il play Trey Burke e il buon Dante Exum, classe ’95.

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