Magazine Attualità

NBA Day By Day: Jeff Green batte un colpo

Creato il 30 ottobre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Stanotte è andata in scena un’interessante partita NBA in quel di Indianapolis, dove i Pacers hanno subìto la seconda sconfitta consecutiva per mano dei Memphis Grizzlies, aiutati da un’ottima prestazione di Jeff Green: i tifosi dei Grizzlies sperano sia una costante della stagione

Memphis vince la sua prima gara NBA stagionale dopo la disfatta in casa contro i Cavs, frutto di pessime percentuali al tiro, benché i tiri fossero per la maggior parte ben presi.

Senza grandi tiratori da 3, la fase offensiva dei Grizzlies diventa talvolta problematica, in quanto basata su uno stile NBA old school dove la palla deve transitare spesso in post dai due fenomenali lunghi di Memphis, che se raddoppiati (come spesso accade) dovrebbero avere la sicurezza di poter scaricare sul perimetro per un sicuro canestro da 3 punti. I due lunghi dei Grizzlies sono Marc Gasol, il Gasol più dominante dei due fratelli, almeno per quel che riguarda una logica NBA, e Zack Randolph. Anche se la mentalità NBA si sta spostando sempre più verso un concetto di small ball, non c’è una singola squadra nella lega che non utilizzerebbe come importante opzione offensiva il post basso (non statico, sia chiaro) di questi due.

L’ex Jail-Blazer, tuttavia, non è ancora nel pieno della condizione fisica. A rimbalzo non riesce a dare il suo solito supporto e viene messo in difficoltà dai lunghi dei Pacers, in attacco sbaglia qualche tiro di troppo, riscattandosi parzialmente rimediando qualche tiro libero grazie alle sue finte in post ed al suo piede perno. Marc Gasol è autore di una solida prova su entrambe le metà campo, specie in difesa, regno del catalano (former NBA DPOY), dove viene utilizzato anche contro il tentativo di small ball di coach Vogel (anzi, proprio durante questo tentativo i Pacers subiranno il maggior parziale) e riesce a cambiare nelle situazioni di emergenza anche sugli esterni. In attacco la sua mentalità del dover far girare la squadra piuttosto che attaccare il ferro rimane spesso un suo punto di forza ma talvolta una debolezza, specie quando gli altri non sono in ritmo. Comunque venti punti li mette, non male per un facilitatore.

#Grizzlies defeat the #Pacers, 112-103! @MarcGasol finishes w/ 20pts and 8rebs. #Grizz shoot 50% from the field. pic.twitter.com/uSN13tPROc

— Memphis Grizzlies (@memgrizz) 30 Ottobre 2015

L’autoproclamatosi first time all defense Tony Allen rende merito alla sua fama, partendo da titolare per coach Jorger. Certo, in attacco sono più le cose che disfa che quelle che fa, ma in difesa è indemoniato e limita le offensive di quel fenomeno di Paul George, oltre a buttarsi su tutte le palle vaganti e rubare la sfera a tutti i palleggiatori incauti. Parte in quintetto ma è aiutato dal fatto che Memphis abbia una rotazione di tre ali piccole che potrebbero giocare titolari in quasi tutte le franchigie NBA. Uno di questi tre è Matt Barnes, arrivato questa estate dai LAC. Barnes è chiaramente un giocatore con la mentalità operaia tanto cara alla città, ma deve ancora trovare i meccanismi adatti per inserirsi nel sistema di squadra, più volte si ferma a metà azione con la palla fra le mani senza sapere bene che cosa fare e, per un giocatore con un limitato Q.I. offensivo, ciò significa palla persa. Riesce comunque a piazzare tiri da tre decisivi per riportare i suoi in vantaggio. L’ultimo (in ordine di citazione) delle tre ali piccole è Jeff Green, arrivato in stagione in corso l’altr’anno dai Boston Celtics. Forse per il poco tempo o per il tipo di giocatore (considerato da sempre un talento inespresso) non era riuscito ad integrarsi perfettamente nel sistema di Memphis, ma questa partita dimostra come le ambizioni della squadra dipendano in gran misura da lui. Difende bene (un problema lo scorso anno), segna 12 punti fondamentali con un 5 su 6 al tiro e 2 su 2 dalla lunga distanza e serve benissimo Brendan Wright per un paio di belle schiacciate, tutto ciò condito dalla sua caratteristica prepotenza fisica. Se dovesse tirare da 3 punti con questa costanza e difendere con la stessa voglia, la stagione di Memphis prenderebbe un’ottima piega.

#Grizz up 3 after this jumper from @unclejeffgreen! 99-96 | 3:23 4Q https://t.co/638WMhyLup — Memphis Grizzlies (@memgrizz) 30 Ottobre 2015

Solida anche la partita di Courtney Lee, in particolare modo nel primo quarto, la girovaga guardia ha trovato un posto adatto a lui in Tennessee ed è l’unico tiratore veramente affidabile dal perimetro, anche se alle volte tende a scordarselo lui stesso rinunciando a tiri comodi per altri più complessi. Dalla panca pessima prestazione di Jamaicol Green, mentre il veterano Vince Carter rimane seduto come nella scorsa partita.

I Pacers perdono per la seconda volta di fila, ed è normale visto il cambio di organico di questa squadra (in due anni han perso Lance Stephenson, Danny Granger, David West e Roy Hilbert) ed al cambio di gioco imposto da questa situazione. Si aggiunge a questo sconvolgimento il nuovo arrivato Monta Ellis, totalmente fuori da questa partita e sottotono nella precedente. Le note positive arrivano dal rookie Myles Turner, scelto dai Pacers all’undicesima chiamata assoluta dell’NBA Draft, che sorprende tutti con tiri dalla lunga distanza, capacità nel palleggio, una gran mobilità di piedi in difesa ed una grande capacità di staccare i piedi dal suolo per stoppare, se dimostrerà ancora il suo valore può star certo che coach Vogel gli darà sempre più minuti, specie se si guarda l’attuale penuria di lunghi in casa Pacers.

Grande prestazione anche dell’ossigenato George Hill e di CJ Miles, che coi suoi 18 punti in 20 minuti rischia di far vincere la partita alla squadra di casa. Paul George viene arginato da Allen (che fra l’altro mette in evidenza uno dei pochi difetti del numero 13, cioè l’eccessiva altezza del palleggio), ma sembra che il brutto periodo dell’infortunio sia stato dimenticato. Coach Vogel non riesce a sfruttare il suo tentativo di small ball perché i Grizzlies hanno la contromossa adatta, quella di utilizzare Jeff Green da 4 quando Indiana utilizza PG. Sono comunque una squadra in divenire e la prestazione della matricola fa ben sperare.

Here’s your Finale #MEMvIND #GrizzBoxScore > https://t.co/Pkv3d8WPAN pic.twitter.com/tjcFPNG9lr

— Memphis Grizzlies (@memgrizz) 30 Ottobre 2015

Next post

Articolo piu recente.

Related Posts

CalcioIl corriere SportivoRetròpassaggioSerie ASport & Curiosità

10^ Serie A: dalla vecchia acciaccata a Pucciarelli

AttualitàCalcioIl corriere SportivoPrima PaginaSerie ASport & CuriositàSports

“Auguri Campione!”: buoni 55 anni, Maradona!

AttualitàEventiItaliaLa cronaca di TorinoNewsOur Modern SocietyPiemontePrima PaginaSocietà & Cultura

Inaugurazione della XVIII^ edizione di “Luci d’Artista”

AttualitàEventi e PersonaggiItaliaLa cronaca di TorinoNewsOur Modern SocietyPiemontePrima PaginaSocietà & CulturaSpettacolo

Omaggio del Teatro Gobetti di Torino a Pasolini


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog