Così come nella passata regular season, San Antonio, dopo una blanda fase iniziale di questo anomalo campionato, ha ricominciato a macinare vittorie su vittorie, favorita dal calendario (non dei più difficili, sicuramente) e dalla rinascita delle sue più grandi stelle, aiutate dagli innesti attuati recentemente.
Malgrado la pesante assenza dell’argentino Manu Ginobili, fuori dopo i primi incontri stagionali, la squadra ha trovato un suo personale equilibrio, incentrato sulla presenza in campo del regista Parker e dalle sorprendenti ultime prestazioni del redivivo Duncan, ormai considerato defunto cestisticamente da diverso tempo. Nonostante il determinante ruolo svolto dalla vecchia guardia, lodevole è il lavoro di coach Popovich, abile nel calibrare gli importanti inserimenti di ottimi elementi quali Splitter, Blair o del rookie Leonard. Otto vittorie consecutive e saldo secondo posto ad ovest, ma in molti dubitano seriamente che la solidità degli “Speroni” si protragga sino ai tanto ambiti play-off.
Dopo un imbarazzante inizio di stagione, i Knicks di Mike D’Antoni occupano il palcoscenico del basket americano con un’impressionante serie positiva di sei partite, risultato ancor più singolare vista l'esclusione dal parquet della stella Carmelo Anthony, ormai da tempo sofferente per acciacchi muscolari e dalla presenza saltuaria di Stoudemire, l’altro pezzo da novanta della compagine newyorkese. E così, con alle spalle un fosco debutto nella stagione regolare, i tifosi della città più importante del mondo si sono ritrovati scettici per un futuro miglioramento e seriamente timorosi di perdere l’ottava piazza, ultimo porto per il post-season. Timori e scetticismi cancellati in pochi incontri dalla nuova stella della capitale economica degli Stati Uniti, tale Jeremy Lin, nuovo idolo dei fan newyorkesi, nonché trascinatore della compagine di D’Antoni. Sorpresa impressionante per gli amanti della palla a spicchi di tutto il mondo, stupiti dall’ottima osservazione degli scout dei Kcniks (raramente degni di fiducia nei vari draft) nel recuperare un play-guardia capace di sfidare i più grandi giocatori dell’NBA a viso aperto, tra i quali Kobe Bryant, beffato al Madison Square Garden da un Lin da 38 punti. Asse Lin-Chandler vincente e solido, dunque, che riporta il vecchio Mike ai tempi dei Suns, avendo tuttavia come futuri innesti nomi quali Anthony e Stoudemire (quasi ritornato in piena forma), determinanti per una possibile marci lungo i play-off della Eastern Conference.
Esclusi dal vicino All Star Game gli italiani Bargnani e Gallinari, entrambi da tempo in panchina per problemi fisici. Si vede così sfumare il sogno di vedere un italiano nella sfida delle stelle di Orlando, sebbene quest’anno sia stato avverso il destino e non sicuramente le prestazioni fornite dai lunghi italiani, rispettivi leader di squadre attualmente confuse dalla loro assenza quali Toronto Raptor e Denver Nugget. Fugace sorriso per Marco Belinelli a New Orleans, con i suoi Hornets che sembra siano in procinto di ritrovare l’ombra della stabilità in campo della passata stagione, enormemente tranquillizzati dall’entrata in scena di Chris Kaman, uno dei migliori centri della lega, follemente escluso dalla rotazione nei primi passi mossi dalla squadra di Monty Williams.
Filippo Caiuli