Ci siamo, tutto in una notte! Dopo cinque partite 47 minuti e 54.8 secondi gli Spurs sembrano avere l’anello al dito, invece Ray Allen, come il più abile dei mariuoli ha strappato l’argenteria ai texani e regalato una gara-7 insperata. La situazione era così estrema che non si era mai vista nella storia: nei playoffs le squadre con 5 punti di vantaggio con 20-30 secondi sul cronometro avevano vinto 122 volte in 122 occasioni dal 1998 ad oggi. Anche la rimonta dal -10 (65-75) di fine terzo quarto è una vera rarità per un elimination game: l’ultima volta furono i San Francisco Warriors, nel 1967!
A proposito di elimination game, LeBron James è un vero specialista nel settore. La star degli Heat viaggia a 31.6 di media nelle sfide “do-or-die“, e con i 32 punti, 11 assist e 10 rimbalzi di gara-6 è diventato il terzo giocatore a griffare una tripla-doppia in una gara di questo tipo. James si aggiunge così a mostri sacri come il leggendario centro dei Celtics Bill Russell (contro i Lakers nel 1962) e l’ala dei Lakers James Worthy (contro i Pistons nel 1988).
Se dopo gara-5 la cabala dava favorita San Antonio, l’atto estremo favorisce i padroni di casa: negli ultimi 30 anni il record delle squadre in trasferta nelle gara-7 di Finale di Conference o Finale NBA è 2-17, solo i Lakers a Sacramento nel 2002 ed i Pistons a Miami nel 2005 riuscirono nell’impresa.
Tim Duncan però non è interessato a queste cose:
Importa solo vincere il titolo, quando si alza la palla a due non sono certo i precedenti o le cifre che fanno la differenza!
Inutile aggiungere altro, a questa notte!
Qui sotto invece il micromovie di gara-6, una delle più belle partite degli ultimi anni: