NBA: il pagellone universitario dopo la 6^ settimana

Creato il 08 dicembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Trenta voti per trenta franchigie: ecco il nostro pagellone universitario dopo la 4^ settimana di NBA.

1. Minnesota T’Wolves: i primi a riuscire nell’impresa di far vincere i Sixers.

2. Detroit Pistons: i secondi a riuscire nell’impresa di far vincere i Sixers, tre giorni dopo Minnie, con tanto di 12 disfatte consecutive. Free Datome!

3. Philadelphia 76ers: ad un passo dal record NBA di 0-18, si portano sull’1-17 grazie ai lupi di Minneapolis e poi sul 2-18 grazie ai Pistons, mentre Michael Carter-Williams porta a casa triple-doppie e doppie-doppie come fossero caramelle.

4. New York Knicks: due vittorie nelle ultime 19, di cui una contro Philly. Non potrebbe andar peggio per Melo e compagni.

5. Charlotte Hornets: è servito l’avversario giusto al momento giusto, leggasi Knicks, per porre fine ad un digiuno di vittorie che durava da 10 incontri.

6. Utah Jazz: sono venuti meno gli acuti sulla sirena (vedi Oklahoma e NY) delle prime uscite e si nota. La ragazzi di Salt Lake City si sono dimenticati che cosa voglia dire vincere.

7. Los Angeles Lakers: meno di 100 punti separano Kobe dal terzo posto nella classifica dei migliori marcatori NBA di sempre, che per ora appartiene a Michael Jordan ed ai suoi 32’292 punti. Tuttavia è quando il numero 24 comincia a passarla che i gialloviola ottengono delle vittorie: con 12 assist ha steso Toronto, con 13 Detroit. Contro Boston si limita a 3 passaggi vincenti e i Lakers perdono. Coincidenze?

8. Indiana Pacers: dopo un periodo di apparente ripresa, ricominciano a perdere e abbandonano quell’ottavo posto che avevano accarezzato per una notte.

9. Oklahoma City Thunder: con Westbrook e Durant di nuovo in campo non ci sono più scuse. Le tre vittorie in quattro gare danno ufficialmente il via alla rincorsa ai play-off. Remuntada!

10. New Orleans Pelicans: i 25 punti e 11 rimbalzi a partita di Anthony Davis sono eccellenti, ma i compagni del classe 1993 dovranno metterci del loro per non sprofondare nei bassifondi ad ovest.

11. Orlando Magic: andamento altalenante, ma in qualche modo rimangono in scia del treno che porta ai play-off.

12. Boston Celtics: i ragazzi di Brad Stevens tirano fuori un po’ di orgoglio e, grazie ad un Rondo da 11 assist di media (con picco di 16 contro i Lakers), si liberano di Washington, Detroit e Lakers stessi.

13. Denver Nuggets: dopo una fantastica serie che li aveva portati oltre il .500, Gallo e compagni tornano alle sconfitte e ad un .450.

14. Brooklyn Nets: viaggiano con il freno a mano tirato, ma tanto basta per acciuffare un piazzamento valido per la post-season NBA.

15. Sacramento Kings: impossibile tenere il ritmo delle prime 8 ad ovest, nonostante un buon avvio. La meningite che ha colpito DMC costringendolo lontano dal campo influisce pesantemente sui risultati dei Kings.

16. Miami Heat: nonostante abbia ritrovato Dwyane Wade, Miami continua a deludere e incassa quattro sconfitte consecutive. Il crollo a Milwaukee è l’emblema di una squadra che si scioglie nei momenti cruciali di ogni partita.

17. Chicago Bulls: dominano contro i quintetti meno agguerriti, soffrono incredibilmente appena trovano di fronte squadre ben piazzate come Dallas o i Warriors.

18. Milwaukee Bucks: vincono tutte ciò che è alla loro portata e fanno uno sgambetto a Miami, soffiando loro il sesto posto nella Eastern. Ma vedendo il terzo tempo di Antetokounmpo cominciato fuori dall’arco dei 3 punti o il poster dello stesso su Chris Bosh, non si può che applaudire una squadra che sta stupendo tutti gli addetti.

19. Phoenix Suns: peccano di incostanza nelle prestazioni. Fanno fuori Dallas, ma vengono sconfitti da Orlando. Vederli giocare, soprattutto quando in campo ci sono Gerald Green e Goran Dragić, è in ogni caso spettacolo assicurato.

20. Cleveland Cavaliers: porta tre giocatori oltre i 26 punti nella stessa partita (non succedeva dal 2006) e conquista altre tre W. Vivono ancora troppo di fiammate, ma la direzione è quella giusta.

21. Washington Wizards: i play-off NBA per loro sono quasi in cassaforte, si concedono un inaspettato crollo sul parquet di Boston dopo 4 successi consecutivi.

22. Atlanta Hawks: senza troppi complimenti portano a casa il sesto successo delle ultime sei gare e si ritrovano catapultati secondi ad est.

23. Dallas Mavericks: già archiviato lo scivolone di Phoenix, la squadra di Cuban punisce Milwaukee per la seconda volta in una settimana.

24. Los Angeles Clippers: le ultime 10 parlano di 9-1, ma le vittime illustri sono solo Houston e Miami. Ma in attesa di banchi di prova più impegnativi CP3 e Griffin si concedono rispettivamente 16 assist e 30 punti per affondare i Pelicans.

25. San Antonio Spurs: la circolazione della palla a spicchi tra i detentori dell’anello è la migliore che si possa ammirare in tutta la lega NBA. Le 13 vittorie nelle ultime 15 danno ragione al loro gioco, che mette in crisi anche le difese più solide come quella di Memphis.

26. Toronto Raptors: perdono qualche colpo a causa dell’assenza di DeMar DeRozan, ma la vetta ad est rimane saldamente nelle loro mani.

27. Memphis Grizzlies: due tonfi con Rockets e Spurs, ma si riscattano contro una Miami mai così disorientata.

28. Portland Trail Blazers: la loro striscia positiva li porta a condividere la seconda piazza con i Grizzlies e i Rockets ad ovest. Il lavoro di coach Terry Stotts, dopo un anello NBA vinto da secondo ai Mavs, comincia a pagare.

29. Houston Rockets: non perdono da quattro incontri, pur avendo affrontato Memphis e Phoenix. Howard ancora ha male al ginocchio, ma il Barba e le sue bombe da tre tengono più che a galla i texani.

30. Golden State Warriors: 12 vittorie in serie e non sembrano intenzionati a fermarsi. Intanto Curry si inserisce fortemente nella corsa al titolo di MVP NBA 2015.

30 e lode. Tifosi dei Raptors: durante un time-out nella gara contro Cleveland, si alzano in piedi per dedicare un applauso all’eterno Magic Johnson, seduto a bordocampo.

A settimana prossima con il pagellone universitario NBA.

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