Young ha una storia molto particolare, e forse è anche per questo che è esploso tardi a livello Nba. Ha cambiato due high school prima di salire alla ribalta con Cleveland High, vicino casa, dove chiuse la stagione a 27 di media. Poi il dramma familiare per l’assassinio del fratello e i problemi con il reclutamento al college. La sua storia è anche diventata un film-documentario “Second Chance Season”, diretto da Daniel Forer.
Dopo tre anni di college a Southern California, dal 2004 al 2007, in cui fu uno dei migliori giocatori della Pac 10 e nel 2007 con Usc eliminò la Texas di Kevin Durant al torneo Ncaa, il salto nella Nba. Nelle prime tre stagioni fa vedere solo a sprazzi il suo immenso potenziale: un esterno di due metri con grande atletismo, doti di playmaking e un tiro da fuori mortifero. 7, 11 e 9 le sue medie punti nelle prime tre stagioni coi Wizards: quest’anno viaggia a 16 col 41% da tre punti. Ma le sue statistiche sono cresciute esponenzialmente dopo la cessione di Gilbert Arenas, che gli ha aperto il ruolo di prima punta al fianco di John Wall.
18 di media a dicembre, 22 a gennaio: dopo la partenza dell’ex Agent Zero, solo due volte non è andato in doppia cifra mentre ha stampato un trentello e i 43 di questa notte coi Kings. Non che con Arenas non la mettesse: 30 nella sua Los Angeles contro i Lakers e Kobe Bryant. Purtroppo la stagione di Washington non sta andando benissimo: 10-26 di record, 4-8 dopo lo scambio con gli Orlando Magic.
La grande notte di Nick Young contro i Sacramento Kings