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Creato il 30 agosto 2010 da Lucalun
   Giochi e intrattenimenti

         &nb...I passatempi per il divertimento erano var, dai dadi ai giochi da tavolo, ma lo svago più in voga e tipico per il simposio era il cottabo. Si trattava di colpire un bersaglio, lanciando abilmente con la mano destra il fondo di una coppa con manico. Occorreva soprattutto eleganza e scioltezza nel tocco. Il bersaglio poteva essere un piatto sistemato in equilibrio orizzontale in cima ad un’asta alta; il vino deve far cadere il disco che, urtando in una specie di padellina posta a metà della sbarra, produceva un enorme fracasso. Talvolta si tratta di sommergere e affondare piccoli gusci di nuotanti in un vaso pieno d’acqua. Chi coglieva un bersaglio aveva un premio: dolci, leccornie, uova o baci. Il gioco aveva una valenza erotica molto forte: in effetti il giocatore, quando si appresta al lancio, dichiara ad alta voce per chi gioca, dedicando il lancio all’essere amato.


Questa etera di nome Smikrà, la "piccola", lancia per Leagro dicendo: "Leagro io lancio per te questo bicchiere" (tin tànde latàsso Lèagre). Altri passatempi consistevano in giochi di equilibrio con vasi e coppe. Particolarmente apprezzato era lo askoliasmos, che consisteva nel mantenersi in equilibrio su un otre pieno. L’esercizio mette in gioco una dimensione fondamentale del dio celebrato: Dioniso è infatti colui che raddrizza – orthòs – padrone dell’equilibrio. Non mancavano poi buffoni, giocolieri ed etere che rallegravano il convito con musica, danza e prestazioni erotiche. Poi gli intrattenimenti di carattere più intellettuale, ad esempio gli indovinelli o sottili scherzi tra vicini, come lo eikasmòs paragone buffo. Poi a partire dall’epoca dei sofisti, agli indovinelli subentrarono discorsi e questioni, più o meno complesse fino ad arrivare al banchetto filosofico; in forma conviviale sono presentati alcuni dialoghi di Platone, il quale nelle Leggi non mancò di dare, come per ogni settore della vita, norme anche per le feste.

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