
Questa etera di nome Smikrà, la "piccola", lancia per Leagro dicendo: "Leagro io lancio per te questo bicchiere" (tin tànde latàsso Lèagre). Altri passatempi consistevano in giochi di equilibrio con vasi e coppe. Particolarmente apprezzato era lo askoliasmos, che consisteva nel mantenersi in equilibrio su un otre pieno. L’esercizio mette in gioco una dimensione fondamentale del dio celebrato: Dioniso è infatti colui che raddrizza – orthòs – padrone dell’equilibrio. Non mancavano poi buffoni, giocolieri ed etere che rallegravano il convito con musica, danza e prestazioni erotiche. Poi gli intrattenimenti di carattere più intellettuale, ad esempio gli indovinelli o sottili scherzi tra vicini, come lo eikasmòs paragone buffo. Poi a partire dall’epoca dei sofisti, agli indovinelli subentrarono discorsi e questioni, più o meno complesse fino ad arrivare al banchetto filosofico; in forma conviviale sono presentati alcuni dialoghi di Platone, il quale nelle Leggi non mancò di dare, come per ogni settore della vita, norme anche per le feste.