Ndrangheta in Lombardia, raffica di mitra contro una giornalista

Creato il 30 gennaio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Fare il giornalista a Buccinasco è diventato pericoloso. Scrivere su un giornale di amicizie scomode, liste pulite, affari dubbi può anche costare la vita, ormai anche in Lombardia, vicino a Milano, non solo al Sud. La Lombardia che lasciano in eredità Formigoni e Maroni è questa: tante chiacchiere e sempre più criminalità organizzata. Un fallimento catastrofico cui è urgente iniziare a rimediare. Ci vuole discontinuità, una scelta decisa e un forte cambiamento o questi drammi continueranno a minacciare chiunque non china la testa di fronte alla violenza delle mafie.

il link dell’articolo del Giorno è: http://www.ilgiorno.it/sudmilano/cronaca/2013/01/30/838048-francesca-santolini-giornalista-mitra-carmela-mazzarella-ndrangheta-assago.shtml

Assago, 30 gennaio 2013 - «Scappa scappa! Ci sparano addosso, ci sparano addosso». Minuti di terrore, quanti impossibile dirlo, una situazione paralizzante, raccontata chissà quante volte in anni di cronaca sulla strada. Mai avrei creduto di poterne essere la protagonista, ma è successo.

Tutto accade mentre sono in auto ad Assago con un’amica - Carmela Mazzarelli, ex consigliere Pd a Buccinasco - per andare, ironia della sorte, alla presentazione del libro di Milena Gabanelli Le regole dei giornalisti. Istruzioni per un mestiere pericoloso». Sulla MilanoFiori all’altezza del centro commerciale, ieri poco prima delle 18, ho quasi imboccato la rotonda per la tangenziale quando vedo un furgoncino sulla mia sinistra e mi cade l’occhio sul sedile del passeggero. L’uomo – un uomo, di questo sono sicura, con un cappellino nero a coprirgli il volto, gli anni non li so dire – tiene in mano una mitraglietta.

«Ma lo vedi, ha un mitra?», dico a Carmela. Lei ride: «Adesso gli facciamo una foto». Io mi spavento, provo a superarlo. Me lo ritrovo sulla destra e dal lato del guidatore esce la mitraglietta. «Ad altezza del finestrino», mi dirà poi Carmela. L’uomo comincia a sparare: «Ce l’hanno con noi, ci sparano», grida la mia amica disperata. Non so come ho fatto: parto a razzo in una gimkana tra le auto, poi un’inversione, dritta verso la stazione dei carabinieri di Assago. Il furgoncino fila via, non gira.

Chi erano? Non lo so. Ci seguivano? Non me ne sono accorta. E d’altra parte perché avrei dovuto farci caso? Di bossoli non ne sono stati trovati mentre scrivoancora in caserma, ancora intontita dalla paura e dalle domande cui cerco di dare risposta. Un’arma giocattolo? Istintivamente ho guardato la bocca della mitraglietta e mi è sembrata vera. Colpi a salve, per intimidirmi? Ma perché? Scrivo da anni di Buccinasco, di Corsico. Zone difficili, si sa. «La Platì del Nord».

Certo anche negli ultimi tempi mi sono occupata di tante vicende spinose, di quella zona d’ombra che è il rapporto tra piccola e grande criminalità e pubblica amministrazione. Le discariche abusive, le concessioni scorrette. La storia di Buccinasco. Costellata anche di piccola cronaca. Ultimamente?Un’aggressione dei nomadi alla Polizia locale, un falso allarme bomba. Difficile, ora, vedere tutti i legami.

La storia politica di Carmela parla da sola: ex consigliera del Pd, l’unica della sua città a essere citata nei ringraziamenti del libro di Nando Dalla Chiesa sulla ’ndrangheta a Buccinasco, la prima a denunciare le amicizie sconvenienti della politica – anche nel suo partito. Oggi, fuori dal consiglio comunale, non smette di dare battaglia: l’ultima sulla «pulizia» nelle liste elettorali. A poche ore da quella paura, non sappiamo darci risposte. Sentiamo solo quel rumore. Quegli spari.

francesca.santolini@ilgiorno.net


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