di Mariangela Maritato
Il tentativo di riciclaggio di 15 milioni di euro in una banca di San Marino proventi del narcotraffico gestito da Vincenzo Barbieri, broker della cocaina ucciso il 12 marzo scorso a San Calogero (Vibo Valentia) che coinvolge anche i vertici del “Credito Sammarinese”.
I pm della Dda di Catanzaro Salvatore Curcio e Paolo Petrolo hanno dichiarato chiuse le indagini relative alle inchieste “Decollo Ter” e “Decollo Money” scattate a gennaio ed a luglio dello scorso anno ed ora riunite in un unico fascicolo che interessa complessivamente 42 indagati tra esponenti della ‘ndrangheta e narcos colombiani.
Stralciata la posizione di Francesco Ventrici (40 anni) di San Calogero, gli avvisi di conclusione indagini riguardano ora sua moglie Alba Mercuri (39 anni), i cognati Annunziato e Giuseppe Mercuri (42 e 35 anni), Giuseppe Barbieri (28 anni) e l’avvocato cinquantatreenne Francesco Pugliese.
L’avviso di conclusione indagini riguarda anche i vertici del Credito Sammarinese: Lucio Amati, Valter Vendemini, Edoardo Morri, Sandro Sapignoli, Massimiliano Sensi, Renato Cornacchia, Pitero Daidone, graziella Zemiti e Luigi Passeri.
Per quanto riguarda invece le importazioni di cocaina dal Sud America sono indagati i fratelli Castillo, quotati narcos colombiani collegati ai gruppi paramilitari Auc capeggiati dall’pentito italiano-colombiano Salvatore Mancuso.
Secondo gli inquirenti le importazioni di “bamba” coinvolge anche esponenti del Reggino (Rocco Femia, Orlando e Nicola Luc, Natale Scali, Santo Scipioni e Sebastiano Signati) collegati a personaggi di primo piano del narcotraffico internazionale facenti capo ai cartelli colombiani e spagnoli.
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