Considerata la pericolosità della penetrazione della ‘ndrangheta nel Nord e anche a Cremona, è opportuno pubblicare i nomi e i cognomi degli imprenditori destinatari dei sette avvisi di garanzia a seguito del recente blitz della Guardia di Finanza di Cremona di Cremona: Andrea Bonazzi (Goito). Gianni Floro Vito (fratello di Giuliano, già condannato per usura a Reggio Emilia, ex clan Dragone e ora con i Grande Aracri di Brescello, sorvegliato speciale e ‘ndranghetista dai metodi piuttosto spicci, Gaetano Blasco (Reggio Emilia), Giuseppe Giglio (Reggio Emilia), Mario Vulcano (di Crevalcore), Carmine Belfiore (Reggio Emilia) e Salvatore Cappa (Reggio Emilia).
Giuliano Floro Vito, Mario Vulcano e Carmine Belfiore, dopo la vicenda di usura verso il barista cremonese a maggio (che aveva visto l’arresto di Frontese e la denuncia a Piede libero di Giuliano Floro Vito), questi erano già nel mirino della procura di Cremona e sottoposti ad intercettazione. A Reggio Emilia hanno perquisito una banca e sequestrato conti correnti per verifiche.
La ‘ndrangheta è un nemico che si sa mimetizzare tra la società civile per inserirsi nel mondo degli affari anche con l’apparenza della normalità. Non è più questione di accento calabrese o episodi eccezionali: siamo minacciati da un pericolo che sa sfruttare le opportunità della crisi penetrando in un tessuto socio-economico più che mai fragile.
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