I localari della ‘ndrangheta che gestiscono alcuni locali della movida selvaggia a Milano preparano la rivolta contro le nuove ordinanze emesse dal comune di Milano. I boss del chupito non vogliono rispettare le nuove normative emesse dall’assessore al commercio D’Alfonso, che vieta la somministrazione in strada dopo le 24 di alcool: questo significherebbe far fallire decine di bugigattoli irregolari,ex portinerie e negozietti trasformati negli anni in discoteche abusive e chioschi di superalcolici.
E’ una ordinanza astruta, quella di D’Alfonso, quasi leninista. I locali gestiti dai picciotti della malamovida sono estremamente piccoli , dai 10 ai 30 mq, e questi esercizi fallirebbero( tra gli applausi dei residenti insonni) se i clienti fossero obbligati a consumare nei ristretti ambienti..Da qui l’idea dei boss di fomentare la rivolta giovanile, strumentalizzando i …”gggiovani”. Usare punkabbestia ,bambini di Satana e antagonisti tossicomani per scatenare la guerriglia notturna alle Colonne di san Lorenzo all’insegna di “Milano deve vivere di notte” e “spazi di giovani”. Beceri slogan che nascondono un business criminale.Il centro sociale chic Il Cantiere ha appena occupato uno stabile in piazza Sant’Eustorgio e si prepara alla rivolta: larghe intese tra antagonisti e picciotti.Sarà una estate caldissima.
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