Pensate che i giudici italiani siano i più pazzi del mondo?
Io personalmente si, soprattutto quando vedo che chi uccide persone, magari mentre era alla guida ubriaco o drogato, resta in carcere qualche mese, mentre chi ruba due biciclette viene punito per molto più tempo.
Ad ogni modo, a quanto pare anche negli USA i giudici sono in grado di sosprenderci.
Una sentenza emanata poche ore fa dal Tribunale del New Jersey, infatti, rischia di andare ad invadere la privacy di tutti i cittadini americani.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta esattamente.
In poche parole, i giudici hanno deciso che controllare il partner tramite un dispositivo GPS, in alcune circostanze, non è violazione della privacy ed è, quindi, del tutto legale.
Ma vediamo attentamente l’evoluzione della vicenda.
Tutto è iniziato quando un uomo ha denunciato la propria ex-moglie, rea di averlo fatto spiare da un investigatore privato. Tale investigatore, per controllare ogni passo dell’uomo, aveva inserito un dispositivo GPS nella sua auto.
I giudici hanno sentenziato che il GPS sarebbe stato usato solo per tracciare i movimenti dell’uomo in luoghi pubblici e che questo, quindi, non può essere considerato illegale.
Dato che negli USA manca una legge che regoli questo tipo di dispositivi, tra i quali rientra anche l’iPhone (pensate alla funzione Find My iPhone, giusto per fare un esempio), la sentenza ha piena validità, ma nel contempo rischia di creare un importante precedente.
Non so di preciso come funzioni la legge italiana in questo caso, ma penso che un’azione di questo tipo rappresenti violazione della privacy, anche se so per certo che molti investigatori privati utilizzano ugualmente il tracciamento tramite GPS per spiare i propri soggetti.
Voi che ne pensate?