Magazine Diario personale
Ad un certo punto la Nonna mi chiede "mi aiuti a ritirare i panni stesi?" ed aggiunge "tu PdC resta pure qui a guardare la tv, torniamo subito". Capisco che mi vuole parlare di qualcosa, lo capisce anche lui che, senza distogliere gli occhi dalla partita, chiede "di cosa dovete parlare che io non devo sentire?".Andiamo a ritirare i panni. La Nonna è in difficoltà poi spara: "sai M., mi hanno dato una brutta notizia". "E' morto?" chiedo. E' da una vita che me lo aspetto.
M., è stato il mio primo uomo, oltre 7 anni insieme e quando è finita ne avevo 28. Una relazione difficile, perché lui aveva problemi di tossicodipendenza ed io, dopo tanti anni, nonostante tante aspettative di tutti, ho capito che non lo avrei salvato, ma potevo salvare me. E così ci siamo lasciati, lui è andato in comunità e lì gli hanno detto che forse lasciarlo è stato il dono migliore che potessi fargli. Nessuno salva nessuno, se non vuole essere salvato. Io ammetto la mia inadeguatezza, una ragazzina sola che non sapeva esattamente cosa fare, che le ha provate tutte e poi, umanamente, si è arresa.
Non so bene cosa sia successo, sto chiedendo in giro, la sua famiglia non vive più al paesello ed io ho perso i contatti, né intendo chiamarli per chiedere se è vero.Non posso dire di soffrire in maniera profonda, non ci vedevamo da anni, ci eravamo persi di vista, lui viveva (vorrei dire vive, spero ancora sia una notizia non confermata) all'estero. L'ultima volta ci siamo visti 12 anni fa. Lo ricordo bene, ero incinta di PdC, ma fino a 5 mesi non si vedeva. Era estate. Abbiamo pranzato insieme, non ci vedevamo da 6 anni, pensavo volesse quel bellissimo quadro che ancora sosta nella cantina di mia madre e di cui continuavo a chiedergli cosa dovevo fare.Voleva dirmi che gli mancavo, che avrebbe voluto ricominciare, dopo 6 anni e tantissima vita. Mi sono alzata, me ne sono andata, troppa paura di tutto il dolore sofferto prima e l'istinto di proteggere la creatura che non si vedeva, ma c'era dentro me, ed era il mio nuovo futuro. Poi uno sms "scusa, Barbara, non dovevo, non so cosa mi è preso" e poi solo notizie sporadiche di terza mano.
E' stato la prima persona da cui mi sono sentita amata per quello che ero ed anche se non ha funzionato, anche se poi le nostre vite hanno preso strade troppo diverse, che nemmeno a 100 all'ora ci si poteva più riprendere, so che a modo suo mi ha sempre voluto bene. Nonostante le bugie, i debiti lasciati in giro, nonostante poi ci sia sfuggito tutto di mano. Ed io gliene ho voluto tanto, ho pensato davvero che ce l'avremmo fatta, che avremmo avuto un futuro. Ma come dicevamo, nessuno salva nessuno.
Ed in questi giorni, che questa notizia mi continua a girare intorno. Che non riesco a non pensarci. A chiedermi cosa e se poteva essere fatto. Spero sempre sia un errore, un equivoco, una voce mal riportata.
Ma quando l'ho chiesto la Nonna mi ha detto "lo sapevi già?". No, nessuno me l'aveva detto, ma dentro l'ho sempre saputo e temuto. A lungo ho sentito il senso di fallimento per non esserci riuscita, nonostante all'epoca nessuno avesse capito che era tutto troppo grande per una ragazza di vent'anni e molti si siano girati dall'altra parte fingendo di non vedere.
Quelli più vicini di solito.
Tornando a casa in auto PdC voleva sapere. "di che avete parlato?". Gli ho raccontato, mi aveva già chiesto chi era quel ragazzo nelle mie vecchie foto di vacanze lontane.E mi ha colpito la sua saggezza "avrà anche sbagliato, ma morire così giovane, non se lo merita nessuno". "Come stai?" mi ha chiesto.
E ci ho ripensato stasera, che una delle mie amiche tra una birra e l'altra post allenamento mi ha detto che solo chi ha un legame profondo, un genitore, un figlio, ti può amare davvero e supportare e stare dalla tua parte. Non esiste in natura qualcuno che possa amarti così tanto, mi ha detto. Non sono d'accordo, esiste, da qualche parte, per ognuno di noi, la metà della mela.Ed a volte nemmeno chi ti ha dato la vita, può aiutarti a salvarla, perché è appunto la vita. Ed ognuno ha in mano la propria.
Ed io spero ancora che non sia vero.
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