Tutti quanti, giocando a Breakout/Arkanoid, abbiamo pensato che controllando la pallina sarebbe stato molto più facile
E tutti quanti ci sbagliavamo di grosso. A dimostrarcelo è Gamelion, che si propone nel panorama eShop con un piccolo puzzle game molto semplice in quanto a concept, ma estremamente esigente per l'impegno che richiede: in fondo è sempre stata questa la cifra dei grandi giochi, specie per quanto riguarda i primi decenni del medium. E che Hazumi strizzi entrambi gli occhi alla golden age del videogioco è dimostrato anche dall'estetica, deliziosamente retrò. Ma senza anticipare troppo i giudizi finali, andiamo ad esaminare meglio cosa abbiamo di fronte.
twittalo! Hazumi è un simpatico e fresco puzzle game che nasconde una diabolica seconda faccia
Palle rotolanti
Parlavamo di Breakout. Ricordate? Quello storico coin op, poi convertito anche per gli spazzolini elettrici, nel quale tramite trackball controllavamo una piattaforma, sulla quale rimbalzava una pallina che doveva distruggere tutti i blocchi di un livello? Ebbene, il concept di Hazumi è praticamente identico, a prima vista: c'è una pallina in perenne movimento dall'alto verso il basso e viceversa, e tutta una serie di blocchi da eliminare.
Solo che manca il respingente, e il giocatore controlla direttamente la pallina imprimendole un movimento verso destra o verso sinistra. L'altra regola differente è che i blocchi sono di vari colori, e quindi prima di eliminare, per esempio, quelli rossi, la pallina deve toccare l'interruttore che la renderà rossa. Questo per quanto riguarda il concept di base, al quale il gioco v'introduce con tranquillità nei primi livelli. Ben presto però fanno la propria comparsa altri elementi: seghe circolari che non fanno proprio del bene, blocchi che non si possono distruggere ma solo spostare, bombe con relativi detonatori, teletrasporti, acceleratori vari. Capite insomma che tutto questo rende l'esperienza molto più complessa di quanto possa sembrare all'inizio, a maggior ragione quando si considera che il layout dei livelli va via via complicandosi sino a diventare labirintico: una gran destrezza di mani, freddezza e anche la capacità di ragionare e di pianificare le mosse saranno necessari già dopo solo pochi dei cento livelli presenti. Hazumi - TrailerNella vita bisogna essere esigenti
Per quanto possano essere difficili i livelli, se uno ci si mette prima o poi li supera tutti. Il vero problema sorge quando non è detto che si possa arrivare ad affrontarli tutti! Vediamo perché: come molti altri giochi del genere, Hazumi richiede la soddisfazione di alcuni requisiti per sbloccare man mano nuovi stage. In questo caso tali requisiti consistono in un certo numero di stelle elargite sino a un massimo di tre per livello. Il sistema di calcolo di queste stelle è un po' particolare, ed è basato sul tempo: in pratica ogni stella rappresenta un tot di tempo, che si ricarica un po' ogni qual volta si distrugge un blocco, ma se si esaurisce completamente la prima stella, anche con una performance straordinaria non è possibile ricaricarla e quindi si può ottenere un massimo di due stelle, e così via.
Già la difficoltà del titolo non aiuta a fare incetta di stelle in ogni stage, a questo aggiungiamo dei requisiti che più si va avanti più diventano esosi, ed ecco che viene fuori quanto Hazumi sia un gioco davvero esigente, che può sfociare nel frustrante per i meno abili e pazienti, decisamente non per tutti nonostante il gameplay in sé sia molto, molto piacevole. L'altro lato della medaglia è che con soli 4 Euro ci si porta a casa un prodotto longevo, con in più la possibilità di creare i propri livelli con un editor completo ed intuitivo. Inspiegabilmente, però, le proprie creazioni non possono essere condivise in alcun modo con il mondo, se non mandando in giro il proprio Nintendo 3DS. E anche in questo caso, solo 12 livelli editati trovano spazio sulla scheda SD. Il fascino e le potenzialità dell'ottimo editor sono così notevolmente limitate. Limitato sembrerebbe a una prima occhiata anche il comparto grafico, per via della pixel art e del gusto vintage, ma non lasciatevi ingannare: certo il motore non è una bestia performante da miliardi di poligoni, ma il colpo d'occhio è vibrante, luminoso, ricco di colori e molto chiaro e pulito. Vintage anche il sonoro, che non lascia a bocca aperta per la qualità delle composizioni ma che presenta un'interessante soluzione di interazione tra gli effetti e le musiche.Pro
- Semplice, divertente e longevo
- Tecnicamente non miracoloso ma ben fatto
- Con tanto di editor...
Contro
- ...ma non si possono condividere i livelli
- Sistema di avanzamento troppo esigente e frustrante