1998 | parlophone
last one standing | souvenir | king tide | try whistling this | she will have her way | sinner | twisty bass | loose tongue | truth | astro | dream date | faster than light | addicted
Lasciatosi alle spalle il successo dei Crowded House, Neil Finn si dedica con minore esposizione mediatica alla sua carriera solista.
Il suo timbro garbato è l’abbraccio confortante di un mattino terso, ma le melodie accompagnano nuvole di malinconia sommessa pronte ad allungare le braccia filamentose fino a sfiorare l’orizzonte.
Le idee sono piuttosto semplici, così come le strutture, che rispettano il canovaccio della forma canzone. A far la differenza sono gli arrangiamenti, minuziosi e perfetti negli equilibri che reggono un pop elegante e mai scontato.
L’amore di Finn per i Beatles zampilla come una sontuosa fontana in un giardino multicolore, Try Whistling This si muove tra meravigliose ballate d’autore (Astro, Truth, la disarmante title-track), sfoggi di maestria radiofonica da far impallidire campioni d’incassi come i Coldplay (King Tide, Last One Standing), subdoli hard-rock al netto della forza (Loose Tongue) e sensuali leggiadrie dall’appeal jazzato (Sinner).
La dimostrazione che il pop non è soltanto la caterva di plastica puzzolente da cui siamo quotidianamente investiti.
marco giarratana | 939 bbtt
neil finn
1998 | -
te awamutu | nuova zelanda
try whistling this | one nil, 2001 | 7 worlds collide, 2001 | the sun came out, 2009
pop | rock | songwriting