A FAR PERDERE LE STAFFE AL CANTAUTORE CANADESE E’ STATO UN ACCORDO CHE LA CATENA AMERICANA DI CAFFETTERIE HA STRETTO CON MONSANTO, azienda di biotecnologie attiva in una campagna contro lo stato del Vermont e la sua decisione di pubblicare sulle etichette dei prodotti la presenza di Ogm. E’ stato l’ultimo caffelatte per Neil Young, sicuramente l’ultimo da Starbucks. Con un messaggio sul suo sito internet, il cantante canadese ha annunciato il boicottaggio della catena di caffetterie statunitense e ha chiesto ai suoi fan di unirsi alla protesta. Eppure Young andava tutte le mattine a prendere il suo latte, ma l’ultima mossa della compagnia non gli è proprio piaciuta. “Starbucks non crede che i suoi clienti abbiano il diritto di sapere cosa c’è nel loro caffè” recrimina il cantante. La decisione così drastica sarebbe scaturita dopo la notizia di un accordo con un’altra compagnia americana, la Monsanto, attiva nel campo delle biotecnologie e in questo particolare momento a ostacolare lo Stato del Vermont nella sua battaglia perchè sulle confezioni dei prodotti siano pubblicati gli ingredienti geneticamente modificati. Continua la lotta di Neil Young: il musicista canadese, che ha appena pubblicato il nuovo album “Storytone”, ha invitato i suoi fan a boicottare la catena Starbucks. La decisione sarebbe scaturita dopo la notizia di un accordo tra la stessa Stabucks e un’altra compagnia americana, la Monsanto, attiva nel campo delle biotecnologie e in questo particolare momento a ostacolare lo Stato del Vermont nella sua battaglia perchè sulle confezioni dei prodotti siano pubblicati gli ingredienti geneticamente modificati. “Starbucks non crede che i suoi clienti abbiano il diritto di sapere cosa c’è nel loro caffè”, ha dichiarato il cantante
IN PRIMAVERA LO STATO DEL VERMONT AVEVA APPROVATO LA LEGGE CHE PREVEDEVA ETICHETTE DEI PRODOTTI CONTENTI OGM PER IL 2016. Subito dopo quattro industrie alimentari hanno fatto causa allo Stato: tra di esse c’è anche la “Grocery Manufacturers Association”, che con oltre 300 associati include anche Starbucks e Monsanto. E Starbucks “si nasconde dietro” la GMA, stando a quanto dice Young. Ma se a “Monsanto può non interessare quello che noi pensiamo, a Starbucks, compagnia pubblica, interessa. E se riusciamo ad attirare l’attenzione potremmo spingere Starbucks a ritirarsi dalle società che hanno intentato causa contro il Vermont”. Young, 69 anni, ha intrapreso questa battaglia contro un’azienda da lui precedentemente amata, pubblicamente elogiata in quanto ritenuta progessista, moderna nel campo delle condizioni lavorative e illuminata sui diritti della comunità LGBT. Ma ora ha compiuto l’errore di allearsi con “i peggior delinquenti, la Monsanto”. In una dichiarazione, Starbucks ha negato qualsiasi ruolo in una battaglia legale contro il Vermont, dicendo invece di dover ancora prendere parte nel dibattito sulle etichette e gli Ogm.
NEGLI ULTIMI ANNI , il rocker canadese ha intensificato il suo impegno per la difesa dell’ambiente: nel 2009 ha pubblicato l’album “Fork on the road”, interamente dedicato a un progetto per la realizzazione di un’auto elettrica. Più recentemente, Young ha denunciato “l’insostenibile situazione ambientale del Canada” e la minaccia rappresentata dal progetto di espansione dei depositi di sabbie bituminose, dai quali si estrae il petrolio. Il musicista ha inoltre preso posizione contro il cotone che non viene coltivato secondo metodi biologici e rispettosi dell’ambiente. La star ha inviato un messaggio ai propri fan, ricordando di non acquistare capi di cotone, a meno che non si tratti di cotone biologico. Ai suoi concerti vengono vendute esclusivamente magliette realizzate con metodi e materiali bio.
*GIULIA ECHITES
>Fonte<
Redatto da Pjmanc: http://ilfattaccio.org