Nel frattempo a Macerata...

Tra i vari tentativi di “laboratori” sparsi per l’Italia durante le ultime consultazioni amministrative a mio avviso il più interessante è stato quello di Macerata (ne avevo già scritto). Oggi è anche Massimo D’Alema, in un’intervista a Repubblica, a portarlo come esempio. Riassumo brevemente: il Consiglio di Stato nel 2010 ha annullato il risultato delle provinciali del 2009 a causa della cancellazione di una lista che aveva partecipato alle elezioni. I candidati in gara, allora, sono stati il presidente uscente Franco Capponi (Pdl) e l’Udc, nonché già vicepresidente, Antonio Pettinari, sostenuto da Pd e Idv (e al ballottaggio anche da Sel come ha ricordato D’Alema). A spuntarla tra i due ex alleati è stato Pettinari alla guida, appunto, della coalizione di centrosinistra. Ora, il modello è risultato vincente. Ma non si può non tenere conto della scelta unilaterale dell’Udc di presentarsi al fianco di Pd e Idv nelle Marche. Quanto è proponibile anche altrove? Credo poco perché proprio nella regione c’era stato chi giorni addietro, tra le fila di Fli, aveva storto la bocca chiedendo al partito di Casini se davvero crede nel Terzo Polo. Il che determinerebbe un certo malcontento tra i finiani – non tutti, è vero – a correre al fianco del Partito democratico. E qui naturalmente c’entra come i cavoli a merenda l’andare oltre Berlusconi.